Più del 30% dei pazienti affetti da tumori in fase avanzata oggi può accedere a terapie personalizzate, basate sull’identificazione di biomarcatori genetico-molecolari. È la direzione tracciata dall’oncologia di precisione, che supera il concetto di cura legato all’organo colpito e punta invece alla firma genetica della malattia. Un cambiamento radicale, che però necessita di strumenti adeguati e una rete strutturata per diventare realtà.

L'importanza della profilazione genomica estesa

Fondamentale in questo scenario è la profilazione genomica estesa, resa possibile da tecnologie come il Next Generation Sequencing (Ngs), che permette di analizzare in un’unica seduta centinaia di geni. Questi test sono cruciali per identificare le mutazioni responsabili della crescita tumorale e guidare la scelta di terapie mirate, come farmaci a bersaglio molecolare o immunoterapie.

Tuttavia, in Italia solo il 2% delle biopsie oncologiche viene analizzato con tecniche Ngs (dato 2020/2021), a fronte di una media europea del 10%.

I Molecular Tumor Board, snodo chiave del sistema

Per interpretare correttamente i dati genetici è indispensabile il lavoro dei Molecular Tumor Board (Mtb), gruppi multidisciplinari composti da oncologi, anatomopatologi, biologi molecolari, genetisti, farmacologi, bioinformatici e altri specialisti. Il loro ruolo è valutare l’impatto clinico delle alterazioni individuate e decidere il miglior percorso terapeutico per il paziente.

Attualmente, solo 12 Regioni italiane su 21 dispongono di un Mtb regionale unico, creando forti disuguaglianze nell’accesso alle cure.

Un nuovo paradigma per i tumori avanzati

Nel cosiddetto modello mutazionale, i trattamenti non sono più autorizzati sulla base dell’organo da cui il tumore ha origine, ma in relazione alla mutazione riscontrata. Ciò apre la strada a terapie off-label, spesso non ancora approvate né rimborsate, riservate a pazienti con malattia metastatica che non hanno risposto alle terapie convenzionali.

Questo approccio richiede nuove modalità di valutazione, accesso e finanziamento delle cure, poiché si tratta spesso di farmaci ancora in fase di sviluppo clinico.

L’appello dal Summit sulla medicina di precisione

Queste tematiche sono state al centro dell’Italian Summit On Precision Medicine, evento internazionale aperto a Roma, promosso dalla Fondazione per la medicina personalizzata (Fmp), con oltre 150 esperti riuniti.

Paolo Marchetti, presidente Fmp e direttore scientifico dell’Idi-Irccs, sottolinea che “il modello mutazionale rappresenta una sfida per l’oncologia moderna, portando con sé una trasformazione scientifica e regolatoria che richiede uguaglianza di accesso ai trattamenti per tutti i pazienti”.

Un percorso ancora incompleto in Italia

La Legge 233 del 29 dicembre 2021, con il successivo decreto attuativo pubblicato ad agosto 2023, ha previsto l’istituzione di una rete nazionale di Mtb e centri regionali per la profilazione genomica. Tuttavia, la norma non è ancora pienamente attuata.

Manca una struttura centrale di coordinamento, e persistono disomogeneità nella selezione dei pazienti, nella definizione dei pannelli Ngs da usare e nelle modalità di copertura economica delle terapie prescritte dagli Mtb.

Due livelli di test Ngs per un approccio mirato

Sono raccomandati due approcci distinti alla profilazione genomica:

  • In alcune neoplasie (come tumore del polmone o colangiocarcinoma) è indicata l’analisi di un numero limitato di biomarcatori, per i quali esistono farmaci già autorizzati.
  • In casi più complessi, come i tumori a origine sconosciuta o con caratteristiche genetiche rare, è preferibile l’uso di pannelli estesi, capaci di individuare alterazioni utili per l’accesso a trial clinici o terapie sperimentali.

Più accesso, più conoscenza, più cure

Secondo Giuseppe Curigliano, presidente eletto Esmo e direttore allo Ieo di Milano, la creazione di Mtb a livello nazionale è indispensabile: “Solo un approccio interdisciplinare e integrato può garantire la corretta interpretazione dei dati genomici e la conseguente appropriatezza terapeutica”.

L’attivazione della Piattaforma genomica nazionale, ancora in fase di completamento, sarà un ulteriore passo per uniformare i dati raccolti, migliorare la governance clinica e facilitare l’accesso dei pazienti alle terapie innovative.

Una medicina personalizzata per il futuro della lotta contro i tumori

Una medicina personalizzata per il futuro della lotta contro i tumori

La conoscenza dei biomarcatori sta trasformando il trattamento dei tumori più gravi come quello all'ovaio per il quale, all'insorgere di sintomi chiave, non devono mai mancare controlli mirati. Lo evidenzia Andrea Botticelli, oncologo al Policlinico Umberto I. “Con la medicina personalizzata, si passa da una cura standardizzata a un’oncologia di precisione, dove ogni paziente può ricevere un trattamento su misura in base alle proprie caratteristiche genetiche.”

Questa evoluzione non solo amplia le opportunità terapeutiche, ma migliora anche l’efficacia clinica, consentendo di evitare trattamenti inutili e puntare solo su quelli realmente indicati per quel profilo genetico.

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