Un'importante novità arriva dal Regno Unito per le donne affette da tumore al seno. Il Servizio sanitario britannico ha recentemente approvato il capivasertib, un farmaco innovativo che offre nuove speranze per rallentare la progressione del carcinoma mammario. Questo trattamento agisce bloccando una proteina che favorisce la crescita incontrollata delle cellule tumorali, allungando la vita delle pazienti, in particolare quelle affette da carcinoma mammario Hr-positivo Her2-negativo.

Un passo in avanti per le pazienti con tumore al seno

Il capivasertib si presenta come un’alternativa alla chemioterapia per le pazienti con carcinoma mammario Hr-positivo Her2-negativo. Questo tipo di tumore è tra i più comuni, e le pazienti con questa forma di cancro spesso si trovano a dover affrontare trattamenti invasivi con effetti collaterali significativi. La novità del capivasertib, infatti, risiede nel fatto che si tratta di una terapia in pillole, che non solo migliora la qualità della vita, ma offre anche la possibilità di rallentare la progressione della malattia senza ricorrere immediatamente a trattamenti più invasivi.

Come funziona in Italia

Dopo il via libera dell'Agenzia europea dei medicinali (Ema), anche l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa) ha autorizzato l’uso del capivasertib in Italia. Tuttavia, al momento il farmaco non è ancora rimborsabile dal Servizio sanitario nazionale. Le pazienti italiane dovranno quindi attendere che siano completate le necessarie procedure per rendere il farmaco accessibile in modo conveniente attraverso il sistema sanitario. Nonostante ciò, l’approvazione in Gran Bretagna rappresenta un passo significativo per il trattamento del tumore al seno e un segnale importante per la comunità scientifica europea.

Il farmaco come alternativa alla chemioterapia

Capivasertib agisce su una proteina che stimola la crescita delle cellule tumorali, contrastando la diffusione del tumore e rallentandone la progressione. La terapia offre quindi un’opzione importante per le pazienti con tumore al seno in fase avanzata, che spesso hanno a disposizione poche opzioni terapeutiche efficaci. Un aspetto cruciale del trattamento è la sua somministrazione in forma di pillola, che potrebbe ridurre gli effetti collaterali pesanti tipici della chemioterapia tradizionale.

L’importanza dei controlli periodici nella battaglia contro il tumore al seno

L’importanza dei controlli periodici nella battaglia contro il tumore al seno

La scoperta e l’adozione di trattamenti innovativi come il capivasertib sono un importante passo in avanti nella lotta contro il cancro al seno. Tuttavia, è fondamentale ricordare che la prevenzione rimane il primo strumento per combattere questa malattia. Gli esami periodici e i controlli di routine sono essenziali per diagnosticare precocemente il tumore e migliorare le probabilità di successo dei trattamenti. L’accesso tempestivo a terapie moderne come il capivasertib, unitamente alla consapevolezza dell’importanza degli screening regolari, sono fondamentali per garantire un futuro più sano e speranza per tutte le donne.

Diagnostica

Obesi e Claustrofobici


Diagnostica

Nobiliore


Diagnostica

Tiburtina


Diagnostica

Nobiliore Donna


Diabete e obesità: il “super-scudo” salva-cuore che previene infarto e ictus
Nuove lauree magistrali per gli infermieri italiani: verso la specializzazione professionale
Terapie a base di testosterone: tutti i rischi che occorre conoscere
Missione 6 salute, il bilancio a rischio nonostante gli obiettivi formali raggiunti
Zenzero e tumori: il composto naturale che frena l’energia delle cellule cancerose
Cone beam in odontoiatria: quando serve davvero e perché è necessario
Battaglia tumori: nuove prospettive contro il cancro dallo studio del “DNA spazzatura”
Nuova frontiera nella diagnosi della malattia renale cronica: mascherina intelligente rileva i segnali nel respiro
Cancro: un fardello economico e umano incessante. L’Oms avverte: “Il prezzo globale supererà i 25 trilioni di dollari”
Controlli dermatologici specializzati e mappatura dei nei: prevenzione e rischio melanoma
Torna in alto