La sindrome di Noonan, rara condizione genetica multisistemica, è stata al centro di un’analisi condotta in otto paesi europei e pubblicata su Orphanet Journal of Rare Diseases, che ha documentato l’andamento clinico dei bambini nati con questa patologia.

I risultati, frutto dell’incrocio dei dati di 11 registri EUROCAT, offrono una panoramica precisa su sopravvivenza, frequenza dei ricoveri, durata delle degenze, trattamenti chirurgici e uso di antibiotici nei primi dieci anni di vita.

Sopravvivenza a 1 e 10 anni: i dati principali

Lo studio ha riportato che la sopravvivenza dei bambini con SN è del 95% entro il primo anno e del 92% a dieci anni dalla nascita. Tuttavia, nel primo anno di vita si registra il tasso di mortalità più elevato, con il 5,4% dei bambini che non supera i 12 mesi. Nei successivi quattro anni, si verifica un ulteriore 2% di decessi.

Sindrome di Noonan: ricoveri ospedalieri elevati nei primi mesi di vita

Sindrome di Noonan: ricoveri ospedalieri elevati nei primi mesi di vita

Una delle evidenze più significative riguarda il ricorso alle cure ospedaliere. Nell’arco del primo anno di vita, l’87,9% dei bambini con sindrome di Noonan ha avuto almeno un ricovero, con una degenza media di 15,3 giorni. Dopo il primo anno, pur rimanendo alto il numero dei ricoveri (oltre il 70% dei bambini), la durata media della degenza cala drasticamente a circa 1,3 giorni l’anno.

Procedure chirurgiche frequenti nella prima infanzia

Tra i dati clinici più rilevanti emerge che nei primi cinque anni di vita, il 65,2% dei bambini ha subito almeno un intervento chirurgico, con una media di due procedure per paziente. L’età mediana al primo intervento si attesta intorno alle 29 settimane. Questo dato testimonia l’elevato bisogno di supporto terapeutico precoce per correggere alcune delle anomalie congenite associate alla SN.

Utilizzo diffuso di antibiotici nei primi anni

Lo studio rileva che il 53,6% dei bambini ha ricevuto almeno una prescrizione antibiotica nel primo anno di vita. Questa percentuale cresce progressivamente fino a raggiungere il 62,4% all’anno nei bambini tra i due e i quattro anni. L’uso ricorrente di antibiotici è spesso correlato a infezioni respiratorie, comuni nei pazienti affetti da questa sindrome.

Manifestazioni cliniche e comorbilità associate alla SN

La sindrome di Noonan si caratterizza per un’ampia eterogeneità fenotipica. Tra le principali anomalie riscontrate figurano tratti facciali peculiari, collo corto o palmato, cardiopatie congenite (presenti nella maggior parte dei casi), bassa statura, criptorchidismo, anomalie linfatiche, difetti toracici, ritardi dello sviluppo e difficoltà di apprendimento. Frequenti anche le problematiche di alimentazione, che rappresentano una delle principali cause di lunghi ricoveri durante l’infanzia.

Complicazioni che richiedono interventi mirati

Secondo l’indagine EUROlinkCAT, circa l’8% dei bambini con sindrome di Noonan necessita di gastrostomia per alimentazione tramite sondino, a causa delle gravi difficoltà alimentari. Oltre a ciò, possono rendersi necessari interventi chirurgici specifici come la chirurgia delle vie aeree, l’orchidopessi per il criptorchidismo e, in alcuni casi, interventi di neurochirurgia o chirurgia maxillo-facciale. L’assistenza sanitaria deve quindi essere multidisciplinare e garantita sin dalle primissime fasi della vita.

Visite specialistiche mirate e strategie di prevenzione

Per migliorare la qualità della vita e ridurre il rischio di complicanze, è fondamentale un programma di visite specialistiche periodiche, già a partire dai primi mesi. I bambini con SN devono essere seguiti da un team composto da genetista, cardiologo pediatrico, nutrizionista, endocrinologo, neuropsichiatra infantile e chirurgo pediatrico. La diagnosi precoce, confermata attraverso analisi genetica, consente un’attenta pianificazione degli interventi sanitari e un monitoraggio continuo delle funzioni vitali e dello sviluppo psicomotorio.

La prevenzione delle infezioni respiratorie e il supporto nutrizionale sono due pilastri fondamentali nei primi anni di vita. In caso di sintomi persistenti, come scarso accrescimento, difficoltà di alimentazione, affaticamento e infezioni frequenti, è importante rivolgersi tempestivamente a un centro di riferimento per le malattie rare.

Pianificazione dei servizi sanitari su base europea

Lo studio si propone anche come base per una migliore pianificazione dei servizi sanitari nei diversi paesi europei. I dati raccolti, infatti, evidenziano un carico clinico e assistenziale significativo associato alla sindrome di Noonan e sottolineano l’importanza di politiche sanitarie in grado di offrire un accesso equo e tempestivo alle cure.

L’armonizzazione delle strategie di gestione e il rafforzamento delle reti europee per le malattie rare possono favorire una presa in carico più efficace dei pazienti. La raccolta e il confronto dei dati internazionali risultano fondamentali per migliorare gli standard di cura e anticipare le esigenze cliniche dei pazienti e delle loro famiglie.

Assistenza continua per un decorso più favorevole

La sindrome di Noonan, pur essendo una condizione rara, comporta implicazioni cliniche rilevanti che richiedono una presa in carico precoce, continuativa e personalizzata. L’elevata incidenza di ricoveri, l’ampio ricorso alla chirurgia e l’utilizzo frequente di antibiotici confermano la necessità di strutture sanitarie pronte a intervenire in modo coordinato. Studi come questo rappresentano uno strumento prezioso per valutare il reale impatto della malattia e guidare lo sviluppo di percorsi assistenziali su misura.

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