L’edizione 2025 della Settimana Mondiale dell’Immunizzazione, promossa dall’OMS, ribadisce un concetto semplice ma potente: rendere l’immunizzazione un diritto accessibile a tutti è possibile. E per riuscirci, bisogna partire dai più fragili: i neonati, gli adolescenti e le donne in gravidanza. Ogni anno, l’ultima settimana di aprile si accendono i riflettori su un tema troppo spesso dato per scontato: la prevenzione attraverso i vaccini.

Difese dalla nascita: cosa significa davvero proteggere un neonato

Non si tratta solo di vaccinazioni. La protezione dei più piccoli inizia prima del primo respiro e continua nei mesi successivi con un’attenzione a 360 gradi. Dal latte materno – che resta un’arma potentissima per rinforzare il sistema immunitario – all’igiene delle mani e all’uso corretto dei dispositivi di protezione. Ogni gesto conta.

Ma oggi abbiamo qualcosa in più. Tecnologie che ci permettono di intervenire in modo mirato contro virus pericolosi, come il virus respiratorio sinciziale (RSV), una delle principali cause di bronchiolite e ospedalizzazioni nei neonati.

Una sola dose che cambia tutto: la svolta contro l’RSV

Negli ultimi mesi, in Italia è arrivato un anticorpo monoclonale specifico per il RSV, in grado di ridurre drasticamente i casi gravi e i ricoveri. I numeri parlano da soli: in regioni come Lombardia e Liguria, i ricoveri ospedalieri per bronchiolite sono calati rispettivamente del 75% e dell’88%. Una sola iniezione è sufficiente per offrire copertura per tutta la stagione. Una rivoluzione, ma ancora non inserita stabilmente nel calendario vaccinale.

Un’alleanza per le vaccinazioni in gravidanza

C’è ancora tanta disinformazione sulle vaccinazioni in gravidanza. Eppure, vaccinarsi contro pertosse, influenza, COVID-19 e ora anche RSV durante la gestazione è una delle azioni più efficaci per proteggere il neonato nei suoi primi mesi di vita. I professionisti della salute – ginecologi, pediatri, ostetriche – hanno un ruolo chiave nel creare fiducia e abbattere paure infondate.

La battaglia per l'immunizzazione continua: bambini, adolescenti e coperture insufficienti

La battaglia per le immunizzazioni continua

Anche tra i ragazzi, il tema è urgente. Le percentuali parlano chiaro: solo poco più della metà dei sedicenni ha ricevuto il richiamo contro il meningococco ACWY. E per quanto riguarda il vaccino contro l’HPV – fondamentale per prevenire tumori come quello alla cervice uterina, ma anche orofaringei e anali – siamo sotto il 50% per ragazze e ancora più in basso per i ragazzi. Ancora troppi pensano che il Papillomavirus riguardi solo le donne. Serve cambiare mentalità e farlo in fretta.

Il ritorno del morbillo: un campanello d’allarme

Nel 2024 l’Italia ha registrato oltre 1.000 casi di morbillo. Nei primi mesi del 2025, siamo già a 227. Un dato allarmante, che ci colloca al secondo posto in Europa, subito dopo la Romania. Il 90% delle persone contagiate non era vaccinato. È un promemoria doloroso di cosa succede quando si abbassa la guardia.

Le vaccinazioni non sono mai un atto isolato

Ogni vaccino somministrato è un pezzo di futuro che si protegge. Ogni ritardo o rinuncia, invece, è un rischio che si spalma su tutta la comunità. È per questo che la prevenzione non può essere affidata al caso, ma richiede politiche sanitarie coerenti, informazione chiara, fiducia nei dati e nelle evidenze scientifiche.

Per una strategia nazionale che funzioni davvero

Non basta avere gli strumenti. Bisogna saperli usare. Inserire nuove soluzioni come l’anticorpo monoclonale contro l’RSV nel calendario vaccinale nazionale, rafforzare le campagne tra i più giovani e aumentare l’informazione rivolta ai genitori e alle future mamme: questa è la strada per una vera immunizzazione di massa.

Prevenzione e monitoraggio: la salute si costruisce nel tempo

Proteggere i bambini non significa solo vaccinarli, ma anche prendersi cura della loro salute in modo continuativo e consapevole. È fondamentale affiancare alla profilassi immunitaria un percorso di controlli regolari e check-up pediatrici specializzati, capaci di individuare precocemente segnali di eventuali patologie. Dalla vista all’udito, dallo sviluppo neurocognitivo alla crescita, ogni fase dell'infanzia richiede uno sguardo clinico attento e multidisciplinare. La prevenzione funziona se è sistemica, integrata e personalizzata. E oggi, più che mai, è il momento di investire in una cultura sanitaria che accompagni i più piccoli fin dai primi giorni, per garantire loro un futuro di salute, libertà e opportunità.

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