Lo screening per il tumore del colon-retto a 45 anni può davvero essere una scelta giustificata: lo rivela uno studio recente pubblicato su JAMA. La ricerca, basata su oltre 12 mila pazienti, dimostra che la colonscopia effettuata tra i 45 e i 49 anni ha un’efficacia quasi pari a quella svolta nella fascia 50-54 anni, con tassi simili di rilevamento di lesioni avanzate.

Confronto tra fasce d’età

I ricercatori del Kaiser Permanente Northern California hanno analizzato i dati di screening di 4.380 persone tra i 45 e i 49 anni e 7.651 soggetti tra i 50 e i 54 anni. L’unica differenza statisticamente significativa riguarda il tasso complessivo di adenomi, più basso nel gruppo più giovane (35,4% contro 40,8%). Per quanto riguarda adenomi avanzati, lesioni serrate e carcinomi, le differenze sono risultate minime e non significative.

Standard di qualità mantenuti

Jeffrey Lee, primo autore dello studio, sottolinea come “non sia necessario abbassare gli standard di qualità delle colonscopie solo perché si includono pazienti più giovani nello screening”. Questo rappresenta un punto di sicurezza importante per chi si occupa di diagnosi precoce.

Supporto alle nuove linee guida

Secondo Veroushka Ballester, dell’American Gastroenterological Association, i risultati rafforzano la decisione presa nel 2021 dalla US Preventive Services Task Force (USPSTF), che ha abbassato a 45 anni la soglia di avvio dello screening per soggetti a rischio medio. La conferma scientifica è un passo avanti nella prevenzione.

Lesioni rilevanti intercettate efficacemente

Nonostante una leggera minore frequenza di adenomi nei 45-49enni, la capacità dello screening di identificare lesioni clinicamente rilevanti risulta sostanzialmente invariata. Questo suggerisce che anticipare lo screening può essere efficace senza compromettere la qualità diagnostica.

Incertezza sugli effetti a lungo termine

Resta però da valutare se anticipare l’età dello screening ridurrà nel tempo incidenza e mortalità per tumore colorettale. Aasma Shaukat, gastroenterologa alla NYU Langone Health, afferma che “solo i dati raccolti nei prossimi dieci anni potranno confermare se la scelta è stata davvero efficace”.

Allarme per l’aumento del tumore del colon-retto in età giovanile

Lo studio si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per l’aumento dei tumori del colon tra i giovani, un fenomeno ancora poco chiaro. I ricercatori invitano a un monitoraggio costante e a ulteriori studi per comprendere meglio questa tendenza.

Visite specialistiche mirate e prevenzione

La colonscopia rimane il metodo principale per diagnosticare precocemente tumori e lesioni del colon-retto. È fondamentale sottoporsi a visite specialistiche tempestive in presenza di sintomi quali sanguinamento rettale, dolori addominali persistenti o alterazioni nelle abitudini intestinali. Prevenzione, stile di vita sano e controlli regolari sono essenziali per contrastare efficacemente la malattia.

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