Nel 2024 la sanità italiana investirà circa 2,47 miliardi di euro nel digitale, segnando un aumento del 12% rispetto all’anno precedente. Nonostante queste risorse, il cambiamento nella pratica clinica di tutti i giorni rimarrà ancora parziale e disomogeneo. La nuova indagine dell’Osservatorio Sanità Digitale del Politecnico di Milano evidenzierà come, tra fascicoli elettronici poco utilizzati e intelligenza artificiale ancora poco integrata, le televisite non saranno sempre formalizzate, mentre l’uso di WhatsApp per la gestione dei pazienti si confermerà predominante e spesso fuori controllo.

Televisite e telemonitoraggio: strumenti ancora da consolidare

Nel corso dell’anno prossimo, il 36% degli specialisti e il 52% dei medici di medicina generale svolgerà almeno una televisita. Tuttavia, queste visite a distanza resteranno in molti casi sporadiche e gestite senza strumenti dedicati, con scarsa formalizzazione e assenza di compensi chiari. Il telemonitoraggio, strumento con grandi potenzialità per il controllo delle patologie croniche, sarà adottato da circa il 30% degli specialisti e il 46% dei medici di famiglia, ma quasi mai in modo strutturato e sistematico. La mancanza di regole, tempi definiti e formazione adeguata limiterà ancora la diffusione efficace di questi strumenti.

WhatsApp: uno strumento troppo usato e poco regolamentato

Si confermerà anche per il 2024 l’uso massiccio di WhatsApp nelle comunicazioni tra pazienti e medici. Circa sei pazienti su dieci utilizzeranno questa app per contattare il proprio medico, generando una media di un’ora al giorno di conversazioni digitali per ciascun medico. Questo tempo, non retribuito e spesso sottratto ad attività cliniche dirette, aumenterà il carico di lavoro degli operatori sanitari, con circa il 40% dei medici che percepirà questa situazione come un aggravio piuttosto che un aiuto. La mancanza di regole precise sull’uso di questi strumenti digitali rischierà di compromettere l’efficacia e la sostenibilità del lavoro clinico quotidiano.

Pazienti digitali ma poco consapevoli e coinvolti

Nel 2024 solo il 41% degli italiani utilizzerà attivamente il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE). Tra questi, solo il 60% avrà fornito il consenso al trattamento dei dati sanitari, mentre un altro 25% sarà potenzialmente disponibile a farlo ma lamenterà scarsa chiarezza e difficoltà di accesso. Nonostante la crescente attenzione verso la gestione domiciliare e la cura delle cronicità, il telemonitoraggio tra i pazienti raggiungerà appena il 12%. Questo dato evidenzierà l’esigenza di campagne di informazione e di semplificazione delle procedure per aumentare la consapevolezza e la partecipazione attiva dei cittadini al percorso sanitario digitale.

L’intelligenza artificiale: un’opportunità ancora da cogliere

Il 2024 vedrà un aumento nell’uso di strumenti basati sull’intelligenza artificiale (IA) generativa da parte degli operatori sanitari: circa il 46% dei medici di famiglia, il 26% degli specialisti e il 19% degli infermieri utilizzerà tali strumenti, ma perlopiù in modo generico e non specifico per la medicina. Questi strumenti saranno impiegati soprattutto per redigere documenti, automatizzare alcune attività e cercare fonti scientifiche. Secondo l’Osservatorio, un utilizzo più mirato e specializzato della IA potrebbe consentire a ogni medico un risparmio fino a sette giorni lavorativi all’anno, liberando tempo prezioso per l’assistenza diretta ai pazienti.

Sicurezza e carenze infrastrutturali negli ospedali

Le strutture sanitarie italiane daranno priorità agli investimenti in cybersecurity, con il 69% degli ospedali che indicherà questa voce come la principale destinazione delle risorse digitali. Seguendo questa priorità, verranno rafforzati anche i sistemi di cartella clinica elettronica, telemedicina e interoperabilità con le piattaforme nazionali. Tuttavia, il 55% delle strutture segnalerà risorse economiche insufficienti, il 40% riscontrerà carenza di competenze digitali tra il personale e il 34% affronterà resistenze culturali al cambiamento, ostacoli significativi per la piena digitalizzazione della sanità.

Il rischio dell’innovazione senza regole: luci e ombre del rinnovamento digitale

Il rischio dell’innovazione senza regole: luci e ombre del rinnovamento digitale

Tra televisite non codificate, scarso utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico e l’invasione di messaggi WhatsApp non regolamentati, la sanità italiana rischierà di trovarsi schiacciata tra innovazione tecnologica e improvvisazione. L’uso disorganizzato degli strumenti digitali potrebbe infatti appesantire il lavoro dei medici invece di alleggerirlo, complicando la gestione clinica quotidiana e riducendo la qualità dell’assistenza.

Visite specialistiche mirate e prevenzione: un pilastro da rafforzare

Nel contesto dell’adozione crescente di strumenti digitali, resterà imprescindibile il ruolo delle visite specialistiche mirate, fondamentali per la prevenzione e la diagnosi precoce di numerose patologie. La formazione degli operatori e l’accesso facilitato a screening e controlli specifici saranno determinanti per migliorare l’efficacia delle cure e contenere le cronicità. La sanità digitale dovrà dunque integrarsi con un sistema di prevenzione strutturato, che aiuti a intercettare sintomi precoci e a garantire diagnosi tempestive, soprattutto nelle aree più vulnerabili della popolazione.

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