Salute globale in rallentamento, lo rivela il nuovo rapporto Oms. Il nuovo rapporto "World Health Statistics 2025" pubblicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità il 15 maggio 2025 segnala un preoccupante rallentamento nei progressi in ambito sanitario. Nonostante alcuni risultati positivi, la traiettoria complessiva non appare sufficiente a garantire il raggiungimento degli obiettivi internazionali entro il 2030.

Risultati incoraggianti, ma insufficienti

Nel periodo fino al 2024, circa 1,4 miliardi di persone hanno visto migliorare le proprie condizioni di salute, superando l’obiettivo iniziale di un miliardo. Questi miglioramenti sono stati resi possibili dalla diminuzione dell’uso di tabacco, da una qualità dell’aria più salubre e da un maggiore accesso a risorse fondamentali come acqua potabile, igiene e servizi igienico-sanitari.

Copertura sanitaria essenziale ancora limitata

I progressi nell’ampliamento della copertura sanitaria essenziale, tuttavia, si sono dimostrati più lenti del previsto. Solo 431 milioni di persone in più hanno potuto accedere ai servizi sanitari essenziali senza affrontare difficoltà economiche, mentre circa 637 milioni sono risultate meglio protette dalle emergenze sanitarie. Dati che indicano un cammino ancora lungo da percorrere.

Maternità e infanzia a rischio

Un fronte particolarmente critico riguarda la mortalità materna e infantile. I tassi di riduzione, sebbene importanti nel ventennio precedente, hanno subito un forte rallentamento. Tra il 2000 e il 2023, i decessi materni si erano ridotti di oltre il 40% e quelli infantili di oltre la metà. Ma oggi il trend positivo si è interrotto.

Le cause del rallentamento

Secondo l’OMS, le cause principali sono da ricercarsi nel sottofinanziamento dell’assistenza sanitaria di base, nella carenza di personale qualificato e nella discontinuità di servizi fondamentali come le vaccinazioni e l’assistenza al parto sicuro. Il sistema sanitario globale soffre anche di disuguaglianze geografiche e sociali che rallentano i progressi.

Il rischio concreto: milioni di vite perdute

Senza interventi decisi, si stima che tra il 2024 e il 2030 si potrebbero registrare fino a 700.000 decessi materni e 8 milioni di morti tra i bambini sotto i cinque anni. Numeri che rappresentano tragedie evitabili e che segnalano l’urgenza di azioni correttive.

Un appello alla responsabilità dei governi

Il Direttore Generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che questi dati riflettono lacune critiche in termini di accesso, protezione e investimenti, soprattutto nei confronti di donne e bambine. Ha ribadito la responsabilità dei governi nel rispondere con urgenza, trasparenza e responsabilità alle esigenze delle popolazioni.

Le disuguaglianze della salute globale frenano lo sviluppo

Le disuguaglianze della salute globale frenano lo sviluppo

Il rallentamento dei progressi sanitari non è omogeneo: le aree più colpite sono spesso quelle a basso reddito, dove la disponibilità di risorse sanitarie e umane è ridotta. Anche all’interno dei Paesi ad alto reddito si evidenziano disparità nell’accesso a cure adeguate, in particolare tra gruppi vulnerabili.

Visite specialistiche e prevenzione: leve cruciali

Per fronteggiare la stagnazione in corso, è fondamentale rafforzare l’accesso a visite specialistiche mirate, soprattutto in ambito ginecologico, pediatrico e infettivologico. La diagnosi precoce, in particolare per condizioni ostetriche e neonatali, rappresenta uno strumento essenziale per evitare decessi. Parallelamente, è necessario promuovere campagne di vaccinazione, controlli regolari in gravidanza e percorsi educativi per la salute materno-infantile.

Investire nell’assistenza primaria

Gli esperti concordano nel ritenere che senza un deciso investimento nell’assistenza sanitaria primaria, difficilmente sarà possibile recuperare i ritardi. Servizi di base capillari, personale ben formato e strumenti diagnostici accessibili sono alla base di qualsiasi progresso sostenibile.

Un nuovo slancio per l’agenda 2030

L’appello dell’OMS è chiaro: l’agenda 2030 può essere ancora salvata, ma è necessario un cambio di passo immediato. Le strategie devono basarsi su equità, accessibilità, trasparenza e resilienza dei sistemi sanitari. Senza questi presupposti, il rischio è di tradire milioni di persone nel mondo, soprattutto le più fragili.

Da rischio a opportunità

Il rallentamento attuale può diventare uno stimolo per ripensare le politiche sanitarie in chiave inclusiva e sostenibile. Con uno sforzo condiviso, è ancora possibile evitare un fallimento annunciato e trasformare l’emergenza in un’opportunità per migliorare la salute globale.

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