La salute degli occhi non si tutela solo quando compaiono sintomi evidenti. La chiave è agire in anticipo, programmando controlli regolari fin dai primissimi anni. A delineare un vero e proprio calendario di visite oculistiche è la Società Oftalmologica Italiana (SOI), che invita a seguire un percorso di prevenzione lungo l’intero arco della vita.
Fin dai primi giorni, l’occhio va controllato per intercettare eventuali patologie congenite che, se non trattate tempestivamente, possono compromettere la vista in modo irreversibile. La prima visita oculistica va eseguita alla nascita, seguita da un controllo entro i tre anni, un altro entro l’inizio della scuola, e poi un ulteriore appuntamento tra gli 8 e i 15 anni.
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L’adolescenza e il salto ai 40 anni
Durante l’adolescenza, i controlli visivi tendono spesso a essere trascurati. Tuttavia, in questa fase la miopia e altri disturbi refrattivi possono evolvere rapidamente. Il calendario consigliato dalla SOI prevede poi di riprendere con visite oculistiche regolari attorno ai 40 anni, con una frequenza di una visita ogni due anni, anche in assenza di sintomi.
Salute degli occhi dopo i 60 anni: doveroso un controllo all’anno

Superata la soglia dei 60 anni, la vista inizia a risentire dei naturali processi di invecchiamento. In questa fase è raccomandato un controllo oculistico annuale, utile a diagnosticare precocemente malattie come glaucoma, degenerazione maculare e cataratta.
Una visita regolare consente di mantenere non solo una buona acuità visiva, ma anche un’autonomia funzionale che influisce in maniera diretta sulla qualità della vita.
I benefici di visite programmate per ogni età
Ogni fase della vita porta con sé rischi visivi specifici. Nei bambini, ad esempio, la diagnosi precoce dell’occhio pigro (ambliopia) può fare la differenza tra il recupero e una perdita visiva permanente. Durante l’età scolare, una buona visione è fondamentale per l’apprendimento e il rendimento.
Nell’età adulta, invece, alcune patologie oculari possono svilupparsi in modo silente, danneggiando la retina o il nervo ottico anche in assenza di sintomi. La diagnosi precoce è l’unica arma davvero efficace per evitare danni irreversibili.
Il problema dell’organizzazione delle visite oculistiche
Nonostante l'importanza dei controlli, i cittadini si scontrano spesso con un sistema sanitario poco funzionale, in cui la prima visita oculistica non include esami diagnostici fondamentali. Un approccio superato, secondo la SOI, che rallenta diagnosi e trattamenti.
“Oggi disponiamo di strumenti diagnostici ad altissima precisione, in grado di fornire immagini oculari con risoluzioni fino a un millesimo di millimetro. È impensabile continuare con il modello delle vecchie mutue”, evidenzia il presidente della Società Oftalmologica Italiana.
Una nuova visione della visita oculistica
L’obiettivo, sottolinea la SOI, è cambiare il paradigma della visita oculistica: non più appuntamenti separati per diagnosi e trattamento, ma un’unica seduta in cui si esegue l’esame, si formula la diagnosi e si prescrive la terapia. Un percorso completo, rapido, risolutivo.
L’importanza della diagnostica oculare specializzata
Per supportare questo nuovo modello, diventa essenziale affidarsi a esami diagnostici avanzati, tra cui:
- OCT (Tomografia a Coerenza Ottica) per la retina e il nervo ottico
- Campo visivo computerizzato per la valutazione del glaucoma
- Topografia corneale per lo studio della forma della cornea
- Retinografia digitale per monitorare la retina in alta definizione
- Tonometria per misurare la pressione intraoculare
- Angiografia oculare per lo studio della circolazione retinica
Questi strumenti consentono una valutazione precisa e non invasiva, riducendo drasticamente i tempi tra sospetto clinico e intervento terapeutico. Abbinati a un calendario di visite regolari, rappresentano una vera e propria assicurazione sulla salute visiva.