Il cambiamento di abitudini, il ritorno a ritmi serrati e il confronto con i coetanei possono diventare fattori di rischio per lo sviluppo o la riacutizzazione dei disturbi del comportamento alimentare (DCA), una realtà sempre più diffusa tra adolescenti e giovani adulti.
Settembre segna ogni anno un momento delicato: il rientro tra i banchi di scuola o all’università porta con sé nuove sfide, non solo sul piano dello studio ma anche su quello emotivo e relazionale.
Gli esperti ricordano che non si tratta di “capricci” o fasi passeggere, ma di vere e proprie patologie che richiedono attenzione, prevenzione e un approccio multidisciplinare.
Parliamo di:
I segnali da non sottovalutare
Tra i campanelli d’allarme più comuni ci sono il controllo ossessivo del peso, la riduzione drastica delle porzioni, il rifiuto dei pasti in contesti sociali e la preoccupazione costante per l’immagine corporea. Altri segnali possono essere l’uso compensatorio dell’attività fisica, sbalzi di umore e isolamento dai coetanei.
La scuola, luogo di confronto quotidiano, può diventare terreno fertile per la comparsa di queste fragilità: battute sull’aspetto fisico, paragoni sul cibo alla mensa o episodi di bullismo legati al corpo contribuiscono a rafforzare insicurezze e comportamenti a rischio.
L’importanza di un linguaggio sano
Uno degli aspetti più rilevanti è il linguaggio usato da insegnanti, compagni e familiari. Commenti, anche apparentemente positivi, sul peso o sull’aspetto fisico spostano l’attenzione dal valore della persona al corpo. Parlare invece di impegno, passioni e qualità personali aiuta a creare un clima più sicuro e a ridurre la pressione sociale.
La mens sana inizia anche da qui: dall’eliminare confronti e giudizi durante i momenti di convivialità come i pasti a scuola o nello spogliatoio.
Alimentazione equilibrata e routine
Per affrontare con serenità il ritorno alla quotidianità è importante ristabilire una routine alimentare regolare: colazione nutriente, pranzo equilibrato e cena più leggera, con due spuntini intermedi.
Favorire un’alimentazione completa, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine di qualità, aiuta non solo a mantenere in salute il corpo, ma anche a sostenere la concentrazione e le funzioni cognitive, cruciali in età scolastica.
Il movimento deve essere proposto come strumento di benessere e non come mezzo per “bruciare calorie”. Lo sport è salute se praticato con equilibrio.
Visite specialistiche e prevenzione
Quando emergono dubbi o comportamenti sospetti, è essenziale non improvvisare soluzioni fai-da-te ma rivolgersi a professionisti: pediatri, medici di base e specialisti in nutrizione e psicologia dell’età evolutiva.
La diagnosi precoce è la chiave per evitare che un disagio si trasformi in una patologia complessa. Screening nutrizionali e valutazioni psicologiche possono offrire un supporto concreto alle famiglie e ai ragazzi, fornendo percorsi personalizzati di cura e sostegno.
Il ruolo delle famiglie e della scuola nella cura dei disturbi alimentari giovanili

Un aspetto cruciale nella prevenzione dei DCA è la coerenza dei messaggi educativi tra scuola e casa. Genitori e insegnanti devono collaborare, evitare contraddizioni e creare un clima di ascolto. In questo senso, la presenza di figure di riferimento per il benessere scolastico può favorire una intercettazione precoce delle situazioni a rischio.
Anche attività informative brevi e mirate, rivolte a studenti e genitori, aiutano a diffondere consapevolezza e a ridurre lo stigma che ancora circonda i disturbi alimentari.
Un investimento sulla salute futura
I disturbi alimentari rappresentano una delle principali sfide di salute pubblica per le nuove generazioni. Affrontarli con attenzione, promuovendo un linguaggio sano, un’alimentazione equilibrata e una rete di supporto che coinvolga famiglie e scuole, significa investire sul futuro psicofisico dei ragazzi.
La prevenzione resta la strada maestra: riconoscere i segnali, chiedere aiuto e affidarsi a specialisti sono i passi fondamentali per tutelare la salute di bambini e adolescenti.