Molti genitori si chiedono quando sia opportuno far visitare il proprio figlio da uno specialista gastroenterologo. La risposta non è univoca, perché dipende in gran parte dai sintomi e dai segnali clinici che il bambino presenta. Ci sono condizioni, infatti, che si manifestano sin dai primi mesi di vita, mentre altre emergono con più evidenza in età scolare o adolescenziale. Il pediatra è il primo filtro, ma è fondamentale riconoscere i sintomi che meritano un approfondimento specialistico.
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I primi mesi: attenzione ai segnali precoci
Già nei primi sei mesi di vita possono comparire sintomi che richiedono una valutazione gastroenterologica. Il pianto inconsolabile, le difficoltà di alimentazione, il vomito frequente o la scarsa crescita possono essere campanelli d'allarme. In particolare, un reflusso gastroesofageo severo, che non migliora con le comuni misure dietetiche o farmacologiche, potrebbe indicare la necessità di indagini più approfondite. Anche le allergie alimentari, come quella alle proteine del latte vaccino, si manifestano precocemente e possono comportare sintomi gastrointestinali importanti.
L'età prescolare e scolare: disturbi più chiari
Con la crescita, i bambini iniziano a descrivere i propri sintomi, rendendo più facile identificarli. Dolori addominali ricorrenti, alterazioni dell'alvo (diarrea o stitichezza cronica), gonfiore addominale, episodi di vomito o la presenza di sangue nelle feci sono tra i principali segnali da non ignorare. In questa fascia d'età, le intolleranze alimentari (lattosio, glutine) e le malattie infiammatorie croniche intestinali iniziano a emergere con più chiarezza.
Sintomi che devono far scattare l'allarme in un genitore
Tra i sintomi che giustificano una visita gastroenterologica vi sono:
- Dolore addominale persistente o ricorrente, soprattutto se sempre localizzato nello stesso punto
- Diarrea cronica (persistente oltre due settimane)
- Stitichezza ostinata o con episodi di encopresi (perdita involontaria di feci)
- Presenza di sangue nelle feci, anche occasionale
- Vomito frequente o a getto
- Reflusso gastroesofageo severo
- Gonfiore addominale costante
- Scarso accrescimento pondero-staturale
- Calo di peso senza causa apparente
- Anemia sideropenica (da carenza di ferro) senza fonte emorragica evidente
Malattie croniche: diagnosi precoce e presa in carico
Alcune patologie gastrointestinali croniche, come la celiachia, il morbo di Crohn o la colite ulcerosa, possono presentarsi già in età pediatrica. Una diagnosi precoce è fondamentale per impostare una terapia adeguata, prevenire complicanze e garantire una buona qualità della vita. Anche la sindrome dell'intestino irritabile, sebbene più comune negli adulti, può avere i primi esordi già in età scolare.
Il ruolo del pediatra di base
Il pediatra è spesso il primo a rilevare sintomi che possono essere legati a disturbi dell'apparato digerente. Dopo un primo inquadramento clinico e laboratoristico, può ritenere opportuno un invio allo specialista. La collaborazione tra pediatra e gastroenterologo pediatrico è essenziale per garantire un iter diagnostico-terapeutico efficace.
Cosa aspettarsi dalla visita gastroenterologica
La prima visita comprende un'attenta raccolta anamnestica, la valutazione della crescita e un esame obiettivo completo. Lo specialista potrebbe prescrivere esami del sangue, ecografie addominali, test delle feci o test per intolleranze alimentari. In alcuni casi selezionati, si procede con esami più invasivi come gastroscopie o colonscopie, effettuati in sedazione.
Celiachia e intolleranze: quando sospettarle e quando intervenire con il gastroenterologo

La celiachia è una delle patologie più diffuse in età pediatrica e può manifestarsi con sintomi gastrointestinali (diarrea, gonfiore, dolore addominale) o con segni extra-intestinali (anemia, bassa statura, irritabilità). Anche le intolleranze al lattosio o al fruttosio possono causare disturbi persistenti. In caso di sospetto, lo specialista indirizzerà verso gli esami diagnostici appropriati.
La crescita come indicatore di benessere
Un parametro fondamentale nella valutazione gastroenterologica è l'accrescimento del bambino. Un rallentamento del peso o dell'altezza, specie se associato a sintomi gastrointestinali, può indicare una malattia cronica malassorbitiva. Per questo motivo, controllare regolarmente i percentili di crescita è cruciale.
Allergie alimentari: non solo pelle e respirazione
Molti genitori associano le allergie a sintomi cutanei o respiratori, ma in realtà le allergie alimentari si manifestano spesso anche a livello gastrointestinale. Vomito, diarrea, dolori addominali o stitichezza possono essere espressione di una reazione allergica, in particolare nei bambini più piccoli.
Importanza della prevenzione e dell'ascolto
Ascoltare i sintomi riportati dal bambino, anche se vaghi o apparentemente banali, può fare la differenza. Un dolore addominale che si ripresenta più volte a settimana, per esempio, merita sempre attenzione. La prevenzione inizia dall'ascolto e dalla fiducia nel dialogo tra famiglia e medico.
Un supporto fondamentale per le famiglie nella cura della salute digestiva dei più piccoli
La gastroenterologia pediatrica rappresenta un tassello fondamentale per la salute dei bambini. Intervenire tempestivamente, riconoscere i segnali e affidarsi a uno specialista può evitare sofferenze inutili, migliorare la qualità della vita e garantire uno sviluppo regolare. Non è mai troppo presto per valutare con attenzione la salute dell'apparato digerente nei più piccoli, soprattutto quando sintomi e segnali indicano un possibile problema persistente o cronico.