Il nostro cervello ha bisogno di cure continue. Durante l’estate, l’organismo cambia ritmi, abitudini e livelli di esposizione ambientale. Anche in vacanza, il cervello resta attivo e ha bisogno di protezione continua. Lo ricorda la Società italiana di neurologia (Sin) in occasione della Giornata nazionale della neurologia e del World Brain Day, che si celebra il 22 luglio. Secondo gli esperti, la salute cerebrale va tutelata ogni giorno dell’anno, a qualsiasi età, anche nei periodi in cui prevale una percezione di benessere. La Sin ha stilato cinque raccomandazioni fondamentali per l’estate, basate su evidenze scientifiche recenti e integrate nella nuova Strategia italiana per la salute del cervello 2024-2031.
Parliamo di:
Idratazione e alimentazione sono essenziali
La prima regola per proteggere il cervello d’estate è curare l’alimentazione. Serve una dieta bilanciata che includa frutta, verdura, cereali integrali, pesce azzurro, olio d’oliva e che limiti zuccheri, grassi animali e alimenti ultra-processati. Evitare alcolici in eccesso e pasti abbondanti, soprattutto nelle ore serali. L’idratazione regolare è cruciale per il metabolismo cerebrale e la termoregolazione, soprattutto con alte temperature. Secondo le evidenze scientifiche, una dieta neuroprotettiva contribuisce a ridurre i processi di neuroinfiammazione e a migliorare la reattività del sistema nervoso centrale.
Dormire bene è un investimento per il cervello
Il sonno favorisce la rigenerazione neuronale, la stabilità emotiva e la memoria. Anche in vacanza è importante mantenere un ritmo regolare di riposo, con almeno 7-8 ore di sonno notturno. Gli esperti raccomandano di evitare schermi e stimoli intensi nelle ore precedenti al sonno e di preservare una routine coerente anche nei giorni di relax. Uno studio pubblicato nel 2024 dall’University College London ha confermato che il sonno a onde lente migliora significativamente le capacità cognitive e la memoria episodica già nelle 24 ore successive.
Muoversi ogni giorno aiuta la memoria e l’umore
L’attività fisica aerobica, anche moderata, migliora la circolazione cerebrale e stimola la produzione di nuove cellule nervose. Nuotare, camminare, andare in bici o fare escursioni per almeno 30 minuti al giorno può ridurre il rischio di declino cognitivo fino al 30%, oltre a diminuire la probabilità di sviluppare depressione. Anche una singola sessione di esercizio fisico produce benefici immediati sul tono dell’umore e sulla concentrazione, con effetti che si prolungano oltre le 24 ore.
Allenare la mente e coltivare le relazioni
La stimolazione cognitiva è un altro pilastro della salute cerebrale estiva. Leggere, giocare, risolvere enigmi, imparare nuove lingue o esplorare luoghi sconosciuti contribuisce ad accrescere la riserva cognitiva e a rafforzare la plasticità sinaptica. Le interazioni sociali proteggono dalla depressione e dal decadimento cognitivo. Secondo la Sin, una vita mentalmente attiva e socialmente connessa è associata a una riduzione del rischio di Alzheimer e di altre demenzenella popolazione over 65.
Gestire lo stress e prevenire i traumi: anche al nostro cervello serve una vacanza

Le vacanze non mettono al riparo dallo stress psicofisico, che può aumentare a causa di viaggi complessi, luoghi affollati o situazioni nuove. È fondamentale praticare tecniche di rilassamento come mindfulness, meditazione o respirazione profonda per regolare il cortisolo, ormone dello stress. I neurologi raccomandano di evitare i periodi di massimo traffico e di non affollare le giornate con attività eccessive. Importante anche proteggere il capo durante le attività sportive e prestare attenzione a possibili cadute, soprattutto per anziani e bambini.
Dati internazionali e strategia globale
Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Neurology con il contributo dell’Organizzazione mondiale della sanità, oltre 3,4 miliardi di persone nel mondo convivono con una patologia neurologica. In Italia, più del 10% delle famiglie ha almeno un componente con una malattia cerebrale o psichiatrica. Il costo sociale complessivo supera gli 87 miliardi di euro annui. La SIN sottolinea la necessità di un nuovo approccio integrato, fondato sul principio One Brain, One Health, che unisce salute cerebrale, salute mentale e tutela dell’ambiente.
Visite specialistiche e prevenzione neurologica
Per preservare le funzioni cerebrali è importante non trascurare le visite neurologiche, nemmeno d’estate. Chi ha familiarità per malattie degenerative, episodi precedenti o condizioni psichiatriche deve monitorare periodicamente i propri parametri cognitivi. Anche disturbi del sonno, alterazioni dell’umore o cali di memoria devono essere valutati precocemente da uno specialista. È raccomandato un controllo neurologico annuale dopo i 60 anni, soprattutto in presenza di comorbidità cardiovascolari o diabete. La prevenzione è il primo strumento contro il declino cognitivo e le malattie neurodegenerative.
Il cervello va protetto ogni giorno
Promuovere la salute cerebrale significa intervenire prima che compaiano i sintomi, anche in momenti dell’anno in cui si tende a trascurare la propria salute. La Sin invita a vivere l’estate come un’occasione per prendersi cura della mente e del corpo, e per rafforzare le buone abitudini in grado di influenzare positivamente le funzioni neurologiche. In futuro sarà essenziale costruire una rete assistenziale meno centrata sugli ospedali e più vicina al territorio, capace di offrire supporto anche nei periodi di ferie, quando i riferimenti tradizionali vengono meno.