Nel 2023, l’Unione Europea e lo Spazio Economico Europeo hanno registrato 2.963 casi di parotite, pari a un tasso di 0,7 ogni 100mila abitanti. La situazione appare stabile rispetto al 2022, ma ancora distante dai livelli pre-pandemici, quando nel 2019 il tasso era 3,4 casi su 100mila. L’elemento di novità è l’aumento dell’età media: il 26,4% dei casi ha riguardato adulti sopra i 30 anni, e l’età mediana è passata da 10 anni nel 2022 a 21 anni nel 2023.
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Distribuzione per età e cambiamento delle fasce colpite
La maggior incidenza si è registrata tra bambini da 1 a 4 anni (4,4 casi/100mila) e tra 5 e 9 anni (4,05 casi/100mila). Tuttavia, la quota di adulti colpiti è cresciuta in modo significativo, spostando l’attenzione delle campagne di prevenzione verso la popolazione adulta, storicamente meno considerata nei piani vaccinali.
Differenze di genere e copertura vaccinale
La parotite ha colpito leggermente più uomini (53,7%), soprattutto in età pediatrica e adolescenziale. Nelle fasce adulte la prevalenza è risultata invece leggermente superiore tra le donne. Tra i bambini di 5-9 anni, che rappresentano il 25,1% dei casi, solo il 34% risulta completamente vaccinato con almeno due dosi, segnalando una copertura insufficiente.
Il ruolo chiave della vaccinazione
Secondo l’Ecdc, una copertura vaccinale elevata per morbillo, rosolia e parotite è fondamentale per prevenire epidemie e ridurre la gravità dei casi. La vaccinazione non solo limita la diffusione della malattia, ma riduce anche le forme gravi e le complicanze nei soggetti colpiti.
Prevenzione e rafforzamento delle strategie vaccinali
La persistenza di sacche di popolazione non vaccinata, in particolare in alcune aree pediatriche, rappresenta un fattore di rischio per la diffusione della parotite. L’Ecdc invita gli Stati membri a rafforzare le strategie vaccinali, includendo azioni mirate di richiamo per gli adulti, soprattutto nelle fasce a maggior rischio.
Visite specialistiche e diagnosi precoce
Per chi presenta sintomi sospetti di parotite — gonfiore doloroso alle ghiandole salivari, febbre, mal di testa e dolore durante la masticazione — è raccomandato rivolgersi tempestivamente a un medico specialista in malattie infettive o un centro di riferimento per malattie virali. Una diagnosi rapida permette di confermare l’infezione e avviare le misure di isolamento e prevenzione. In caso di sospetta esposizione e mancata vaccinazione, è indicata una valutazione della copertura immunitaria con eventuale somministrazione di vaccino MPR.
Check up pediatrico e sintomi della parotite

La parotite nei bambini si manifesta spesso con febbre moderata, gonfiore e dolore alle ghiandole salivari, in particolare nella zona sotto le orecchie, accompagnati da malessere generale e difficoltà nella masticazione o nella deglutizione. Nei casi più tipici, il rigonfiamento è bilaterale, ma può interessare inizialmente un solo lato. Altri sintomi possono includere mal di testa, dolori muscolari e perdita di appetito.
Il check up pediatrico in caso di sospetta parotite prevede una visita clinica accurata, con palpazione delle ghiandole salivari, valutazione della temperatura e dell’eventuale dolore alla pressione, oltre a un’analisi dello stato di idratazione del bambino. In presenza di sintomi compatibili, il pediatra può richiedere esami di laboratorio specifici per confermare la diagnosi e valutare eventuali complicanze.
La sfida per la salute pubblica europea
La stabilità dei casi non deve portare a sottovalutare la malattia: lo spostamento dell’incidenza verso fasce adulte e la scarsa copertura vaccinale in alcune coorti pongono nuove sfide ai sistemi sanitari. Il raggiungimento di una copertura uniforme resta il punto centrale per evitare focolai e proteggere le categorie più vulnerabili.