Il legame nascosto tra fragilità ossea e glicemia alta

L’associazione tra osteoporosi e diabete rappresenta un problema crescente con l’avanzare dell’età. Le ricerche più recenti di istituti e associazioni internazionali evidenziano che il diabete, in particolare di tipo 2, può aumentare il rischio di fratture ossee. Questo accade perché l’eccesso di glucosio nel sangue interferisce con la qualità del tessuto osseo rendendolo più fragile anche quando la densità minerale appare normale nei controlli di routine. Un dato spesso sottovalutato che riguarda milioni di persone.

Come il diabete influenza la salute delle ossa

Chi convive con il diabete sviluppa spesso alterazioni metaboliche che coinvolgono la struttura dell’osso. L’accumulo di prodotti finali della glicazione avanzata (AGEs) modifica le fibre di collagene e ne compromette la resistenza. Il rischio di fratture aumenta soprattutto a livello dell’anca e delle vertebre, con conseguenze gravi sulla qualità della vita e sull’autonomia della persona anziana. Anche la neuropatia diabetica e i problemi alla vista collegati alla malattia favoriscono cadute e traumi.

Le differenze tra diabete di tipo 1 e tipo 2 nell’impatto sull’osso

Le persone con diabete di tipo 1 sono esposte a un rischio maggiore di osteoporosi già in giovane età a causa di una ridotta formazione ossea durante lo sviluppo. Nel diabete di tipo 2, invece, il rischio cresce progressivamente con l’età e con la durata della malattia, anche se la densità minerale ossea può risultare normale o persino aumentata nelle misurazioni standard. Il problema principale è la qualità scadente dell’osso e la sua maggiore fragilità.

Strategie per ridurre i rischi

La prevenzione passa da uno stile di vita sano che comprende una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D, esercizio fisico regolare con attività che rafforzano l’osso come camminata e ginnastica dolce e un controllo accurato della glicemia. È fondamentale evitare il fumo e l’abuso di alcol, entrambi fattori che aggravano il rischio di osteoporosi. Il monitoraggio costante della salute ossea e dei valori glicemici rappresenta un passo essenziale per limitare i danni e ridurre il rischio di cadute.

Visite specialistiche e prevenzione: quando servono controlli mirati

Gli anziani affetti da diabete dovrebbero sottoporsi a controlli regolari della densità minerale ossea e a visite periodiche con specialisti in diabetologia, endocrinologia e reumatologia. In presenza di segni come dolore alla schiena senza causa apparente, riduzione della statura, fratture spontanee o difficoltà di movimento è consigliabile eseguire esami approfonditi. La diagnosi precoce consente interventi mirati e terapie più efficaci per limitare il rischio di fratture.

Un approccio integrato per proteggere ossa e salute

Affrontare insieme osteoporosi e diabete richiede un piano completo che unisca prevenzione, controllo medico e scelte quotidiane consapevoli. Le evidenze scientifiche suggeriscono che solo un approccio combinato permette di ridurre davvero le complicazioni legate a queste due malattie croniche e di tutelare la qualità della vita nelle persone anziane.

Diagnostica

Obesi e Claustrofobici


Diagnostica

Nobiliore


Diagnostica

Tiburtina


Diagnostica

Nobiliore Donna


Cancro, radioterapia a rischio: carenza di specialisti e difficoltà di accesso alle cure nella sanità pubblica
Longevità: ripensare l’età che avanza tra scienza, città e società
Emergenze sanitarie: ecco il piano ECDC per una risposta efficace
Caffè e stomaco: quando il piacere diventa un rischio per chi è delicato. Gli effetti sui succhi gastrici
“Giornata Mondiale della Salute Orale”: la prevenzione al primo posto sin dall’infanzia
Troppi pazienti, pochi letti e personale allo stremo: ospedali italiani nel caos
Medici di famiglia, scontro tra Governo e Regioni sulla riforma
Settimana mondiale per la riduzione del sale 2025: obiettivo meno di 5 grammi al giorno per proteggere cuore e salute
Il ginocchio in piedi: la rivoluzione della risonanza magnetica aperta per chi vive di sport
Acidi grassi omega 3 “riparano” le cicatrici del cuore
Torna in alto