Il più recente rapporto AlmaLaurea 2025 sul profilo e la condizione occupazionale dei laureati evidenzia un netto aumento dell’occupazione per i laureati triennali delle professioni sanitarie. Tra i 16.977 laureati del 2023 nelle 22 professioni del settore, l’indagine, che ha coinvolto il 67% dei diplomati (11.456 risposte), mostra che l’84,8% di loro ha trovato lavoro, un incremento di 8 punti percentuali rispetto al 76,8% dell’anno precedente. Questa crescita rafforza la posizione delle professioni sanitarie al primo posto tra i vari gruppi disciplinari analizzati.
Trend positivo anche per gli altri settori universitari
L’incremento dell’occupazione non riguarda solo le professioni sanitarie ma interessa complessivamente tutti i 16 gruppi disciplinari esaminati. Il tasso di occupazione totale è passato dal 38,5% al 44,6%, pari a un +6,1 punti percentuali. Su 170.663 laureati, hanno risposto all’indagine 110.844 e 49.459 risultano occupati, segnando un aumento di 12,9 punti percentuali rispetto ai 43.817 occupati dell’anno precedente. I settori con crescita più contenuta sono Informatica e tecnologie ICT (+3,3) e Agrario-forestale (+3,3), mentre l’ambito Giuridico registra l’aumento maggiore con +12,6 punti percentuali.
Dati in linea con i livelli pre-crisi
Il dato attuale dell’84,8% nelle professioni sanitarie si avvicina al valore massimo del 2007 (87,0%), riducendo il divario a soli 2,2 punti percentuali. Questo conferma il recupero delle performance occupazionali pre-crisi.
Incremento occupazionale in tutte le aree delle professioni sanitarie
Il miglioramento riguarda tutte le quattro macroaree delle professioni sanitarie. L’area Infermieristica e Ostetrica passa dal 77,7% all’85,1% (+7,4 punti percentuali). Le professioni della Riabilitazione registrano +9,3 punti percentuali, dal 77,1% all’86,4%. L’area Tecnica sale dal 73,9% all’82,0% (+8,1) e l’area della Prevenzione raggiunge l’81,6%, con un aumento di 9 punti percentuali rispetto al 72,6% del 2022.
Le professioni sanitarie con i migliori tassi occupazionali
Tra le 22 professioni sanitarie, spiccano per occupazione sopra la media dell’84,8% il Terapista della Neuro e psicomotricità dell’età evolutiva con l’89,6% (dal 81,1% precedente), il Logopedista con l’88,1% (dal 76,9%), il Tecnico di Radiologia con l’87,8% (dal 78,6%), il Podologo con l’87,5% (dal 66,7%) e il Fisioterapista con l’87,4% (dal 80,5%). Seguono il Tecnico di Neurofisiopatologia con l’86,4%, l’Infermiere Pediatrico con l’86,7%, l’Igienista Dentale con l’86,4% e l’Infermiere con l’85,5%.
Le professioni sanitarie sotto la media nazionale
Al di sotto della media nazionale figurano l’Educatore professionale e il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica con l’84%, il Terapista Occupazionale, il Tecnico di Laboratorio e l’Assistente sanitario con l’83%, il Tecnico della Prevenzione con l’81%, l’Ostetrica, l’Ortottista, il Tecnico Audioprotesista e il Tecnico Ortopedico con il 79%, il Dietista con il 71%, il Tecnico di Fisiopatologia Cardiocircolatoria con il 68% e infine il Tecnico Audiometrista con il 63%.
Le regioni con i migliori risultati occupazionali
L’analisi per regioni colloca ai vertici il Friuli-Venezia Giulia con il 91,1% di occupati, seguito dalle Marche con l’89,7%, dalla Lombardia con l’89% e dalla Toscana con l’88,8%. A seguire Piemonte (87,9%), Veneto (86,4%), Puglia (85,3%), Umbria (84,8%), Emilia-Romagna (84,3%) e Liguria (83,9%). Chiudono la classifica il Molise con l’81,6%, la Sicilia con l’80,9%, la Campania con l’80,8%, la Sardegna con l’80,4%, la Calabria con il 78,9% e l’Abruzzo con il 78,3%.
Indicazioni per chi deve scegliere il corso universitario
Questi dati possono rappresentare un prezioso strumento di orientamento per i neodiplomati che si apprestano a sostenere l’esame di ammissione ai Corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie, previsto per l’8 settembre. Le Università stanno definendo i bandi con circa 35.000 posti disponibili. Lo scorso anno le domande furono circa 65.000, con un rapporto medio di quasi 2 domande per ogni posto. Le selezioni risultano più competitive per Fisioterapista (7 domande per posto), Logopedista e Ostetrica (4 domande per posto), Dietista (3), Igienista Dentale e Tecnico di Radiologia (2,5). Per Infermiere il rapporto è circa 1 a 1 su 20.000 posti, mentre per gli altri corsi il rapporto è inferiore.
Visite specialistiche e prevenzione per una carriera solida
La scelta di una professione sanitaria comporta un impegno costante anche sul fronte della salute personale. È fondamentale sottoporsi a visite mediche periodiche e screening mirati in relazione all’attività svolta, come esami per la postura, valutazioni muscolo-scheletriche per chi opera in ambito riabilitativo o controlli audiometrici per i tecnici del suono. La diagnosi precoce di eventuali patologie professionali consente di adottare strategie correttive e prevenire danni a lungo termine, rafforzando così la continuità della propria attività lavorativa.
Uno sguardo al futuro delle professioni sanitarie
I dati confermano che le professioni sanitarie rappresentano un settore in costante crescita e con ottime prospettive occupazionali, offrendo ai giovani una strada concreta verso un inserimento stabile nel mondo del lavoro. Con la costante richiesta di personale qualificato e l’aumento dei posti disponibili, il comparto si conferma tra i più solidi e attrattivi per chi si affaccia alla scelta universitaria.