L’Italia si avvia a diventare il primo Paese al mondo ad approvare una legge che riconosce l’obesità come malattia e ne prevede l’inserimento nei Livelli essenziali di assistenza (Lea). La proposta, sostenuta in Commissione al Senato, ha ottenuto il via libera e ora attende il voto in Aula previsto a settembre.
Parliamo di:
Obiettivi della legge e approccio integrato
Il testo punta a prevenzione, cura e sensibilizzazione. L’obesità viene trattata come patologia cronica con diritto all’accesso alle cure attraverso il Servizio sanitario nazionale. L’approccio è integrato e mira a includere misure di prevenzione, programmi terapeutici personalizzati e campagne di sensibilizzazione per ridurre stigma e discriminazione.
Allocazione di fondi dedicati
Sono previsti stanziamenti economici mirati: 1 milione di euro all’anno per ciascuno degli anni 2025, 2026 e 2027, cui si aggiungono ulteriori incrementi di 200mila euro nel 2025, 300mila euro nel 2026 e 700mila euro nel 2027. Questi fondi saranno destinati a progetti di prevenzione, percorsi di cura e attività di sensibilizzazione sul territorio nazionale.
Dati sull’obesità in Italia
Oltre la metà degli adulti in Italia presenta problemi di peso: circa il 12% è obeso (pari a 6 milioni di persone) e il 40% è in sovrappeso. La situazione è allarmante anche tra i bambini: circa il 30% presenta sovrappeso o obesità, in linea con la media europea. Il fenomeno ha implicazioni dirette sul sistema sanitario e richiede interventi strutturati.
Impatto sulla salute pubblica
Il riconoscimento dell’obesità come malattia consente di affrontare un problema che ha ripercussioni importanti sulla salute pubblica. L’obesità è fattore di rischio per numerose patologie croniche come diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, disturbi articolari e alcune forme di tumore. La legge mira a intervenire precocemente per ridurre la spesa sanitaria e migliorare la qualità della vita.
Visite specialistiche e percorsi nutrizionistici mirati: l'obesità non va sottovalutata

L’approccio alla cura dell’obesità richiede valutazioni multidisciplinari: visite nutrizionistiche, controlli endocrinologici e monitoraggio periodico. L’inserimento nei Lea garantirà percorsi di diagnosi e terapia strutturati, permettendo di pianificare interventi personalizzati e controlli periodici per monitorare i progressi.
Prevenzione e stili di vita
La prevenzione resta il punto cardine per contrastare l’aumento dell’obesità. Educazione alimentare, promozione dell’attività fisica, programmi nelle scuole e campagne di sensibilizzazione sono strumenti fondamentali per incidere sulle abitudini quotidiane e ridurre i rischi futuri. Una strategia efficace punta anche alla riduzione dei fattori ambientali che favoriscono un’alimentazione scorretta e la sedentarietà.