Un recente studio svedese ha dimostrato che il cervello umano è in grado di produrre nuovi neuroni anche in età adulta, grazie a un serbatoio di cellule progenitrici localizzato nell’ippocampo, un’area chiave per memoria ed emozioni. La ricerca neuroscientifica continua a ribaltare convinzioni consolidate.

Il ruolo dell’ippocampo

L’ippocampo è una delle strutture più importanti del cervello: regola processi legati all’apprendimento, alla memoria e all’elaborazione delle emozioni. La nuova ricerca, pubblicata su Science, ha identificato il giro dentato come la sede in cui la neurogenesi continua ad avvenire dopo l’adolescenza. Qui, cellule progenitrici e neuroni immaturi garantiscono una lenta ma persistente capacità rigenerativa, fondamentale per il funzionamento cognitivo.

Lo studio internazionale sui nuovi neuroni

Lo studio internazionale sui nuovi neuroni

Il team del Karolinska Institutet ha utilizzato tecniche avanzate di sequenziamento dell’RNA a singola cellula e strumenti di intelligenza artificiale basati sul machine learning. Analizzando circa 300.000 neuroni da tessuti cerebrali di individui tra i 13 e i 79 anni, i ricercatori hanno individuato 354 cellule progenitrici attive. La quantità di cellule si è rivelata maggiore nei cervelli giovani, ma non assente in età avanzata, dimostrando che la neurogenesi può proseguire, seppur a ritmo rallentato.

Una crescita soggettiva

La ricerca ha rilevato come la capacità del cervello adulto di produrre neuroni sia variabile e influenzata da fattori genetici, biologici e ambientali. Alcuni individui adulti hanno mostrato un numero quasi nullo di progenitori, altri invece una presenza costante. Secondo gli studiosi, il cervello genera mediamente circa 700 nuovi neuroni al giorno, confermando che la plasticità neuronale non si arresta del tutto con l’età.

Prevenzione e stili di vita

Se da un lato la genetica gioca un ruolo centrale, dall’altro è noto che attività fisica, alimentazione equilibrata e stimolazione cognitiva possono influenzare la salute cerebrale. Ad esempio, la dieta mediterranea, l’esercizio aerobico regolare e attività come la lettura o l’apprendimento di nuove competenze possono contribuire a mantenere più attiva la neurogenesi e a proteggere dall’invecchiamento cognitivo.

Visite specialistiche e diagnosi precoce

Per monitorare il benessere del sistema nervoso è importante rivolgersi a neurologi neuropsicologi, figure specialistiche che possono valutare la memoria, le funzioni cognitive e i segnali precoci di decadimento. Esami come la risonanza magnetica, i test cognitivi e le valutazioni cliniche consentono di intercettare disturbi neurologici in fase iniziale, quando gli interventi di prevenzione e cura sono più efficaci.

Una nuova prospettiva sulla longevità cerebrale

La scoperta che il cervello conserva un potenziale rigenerativo anche in età adulta cambia la prospettiva sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative. Se la neurogenesi persiste, anche se limitata, diventa cruciale creare condizioni che la favoriscano: dalla gestione dello stress al sonno di qualità, fino al supporto di stili di vita salutari. Un messaggio di speranza che apre la strada a nuove strategie terapeutiche per la salute cognitiva.

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