Nel 2023, la mortalità infantile globale ha visto una riduzione significativa, con 4,8 milioni di bambini morti prima del quinto anno di vita, segnando un importante passo avanti nella lotta contro il tasso di mortalità infantile. Tuttavia, il numero dei nati morti è rimasto stabile a 1,9 milioni, evidenziando una persistente difficoltà in alcuni settori della salute neonatale. Questi dati sono stati rilasciati dal Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite per la stima della mortalità infantile (UN IGME), che ha anche segnalato una riduzione preoccupante dei fondi destinati alla salute materno-infantile.

Un progresso importante, ma le disuguaglianze geografiche persistono

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha evidenziato i progressi fatti, ma ha anche sottolineato la continua disuguaglianza geografica nella salute infantile. Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore Generale dell’OMS, ha dichiarato: "Ogni bambino ha il diritto di sopravvivere e crescere in salute, indipendentemente dal luogo in cui nasce". Nonostante siano disponibili strumenti efficaci per salvare milioni di vite, il raggiungimento dell’uguaglianza sanitaria richiede un maggiore impegno per garantire a ogni madre e bambino l'accesso a cure essenziali e di qualità.

I progressi ottenuti grazie a vaccinazioni e cure neonatali

Il miglioramento della mortalità infantile è stato principalmente il risultato di un aumento delle vaccinazioni, un migliore accesso alle cure neonatali e materne, e campagne efficaci contro malattie come polmonite, diarrea e malaria. Tuttavia, il numero costante di nati morti suggerisce che è necessario un ulteriore rafforzamento degli interventi durante la gravidanza e il parto. Natalia Kanem, Direttrice Esecutiva dell'UNFPA, ha sottolineato: “Troppi bambini continuano a morire per cause prevenibili e troppi nati morti non ricevono l'attenzione che meritano”.

Il rischio di regresso a causa della riduzione dei finanziamenti

Una delle principali preoccupazioni sollevate dal rapporto riguarda la riduzione dei finanziamenti per la salute materno-infantile. Vidhya Ganesh, Direttrice della Divisione Analisi e Pianificazione Strategica dell’UNICEF, ha avvertito che i tagli ai fondi potrebbero compromettere i servizi vitali per madri e neonati nei Paesi più vulnerabili. "Senza un rinnovato impegno internazionale, rischiamo di vedere un’inversione dei progressi raggiunti negli ultimi decenni", ha dichiarato Ganesh.

Necessità di accelerare gli sforzi per garantire la salute materna e neonatale

Il Gruppo inter-agenzie delle Nazioni Unite ha ribadito che il raggiungimento degli obiettivi globali per ridurre la mortalità infantile richiede un’accelerazione degli sforzi, in particolare attraverso investimenti mirati nei Paesi a basso reddito. È essenziale intensificare gli interventi e il supporto alle infrastrutture sanitarie per evitare che i progressi degli ultimi anni vengano vanificati.

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