Esiste un legame tra la composizione del microbiota intestinale e la fertilità: lo rivela uno studio recentemente pubblicato su Scientific Reports dai ricercatori dell'Università di Pechino, suggerendo che alcuni gruppi di batteri possono influenzare la capacità riproduttiva sia degli uomini che delle donne. Questo studio potrebbe aprire la strada a nuove modalità di diagnosi, prevenzione e trattamento dell'infertilità.
Parliamo di:
I batteri che proteggono la fertilità maschile
I ricercatori hanno identificato 15 gruppi di batteri utili per la fertilità, di cui 5 specificamente alleati della fertilità maschile. Tra questi, alcuni ceppi dei gruppi Bacteroidaceae e Enterobacteriales, tra cui l'Escherichia coli, sono risultati protettivi. Tuttavia, è stato anche individuato un ceppo, quello del genere Allisonella, associato a un rischio maggiore di infertilità. Questo batterio, infatti, favorisce lo stress ossidativo e contribuisce alla formazione di un ambiente infiammatorio che danneggia il DNA degli spermatozoi, compromettendo la loro funzionalità.
Relazione tra microbiota intestinale e la fertilità

Per quanto riguarda la fertilità femminile, gli studiosi hanno individuato 11 gruppi batterici di interesse. Solo uno di questi batteri ha avuto un effetto negativo, alterando i livelli di estrogeni circolanti, un fattore che può contribuire a patologie come l'ovaio policistico e l'endometriosi. Gli altri 10 gruppi di batteri, come quelli appartenenti al gruppo Bifidobacteriales, sono stati invece collegati a una maggiore capacità riproduttiva.
Nuove opportunità terapeutiche
Questo studio offre una nuova visione nella comprensione dell'infertilità, specialmente per quelle forme idiopatiche, cioè senza causa apparente. L'analisi del microbiota intestinale potrebbe quindi diventare un aspetto centrale della diagnostica e portare a soluzioni innovative per migliorare i trattamenti di fertilità, correggendo potenziali alterazioni nei parametri spermatici e nella funzionalità ovarica.
Il futuro della ricerca sulla fertilità
Con la crescente consapevolezza dell'importanza del microbiota intestinale, i prossimi sviluppi potrebbero rivoluzionare il trattamento dell'infertilità, offrendo soluzioni più personalizzate e mirate. La ricerca in questo campo è ancora agli inizi, ma ha il potenziale di cambiare il panorama delle cure per la fertilità in entrambi i sessi.
Conclusione: l'importanza degli screening mirati ginecologici
Gli screening ginecologici mirati rappresentano uno strumento fondamentale per la prevenzione e la diagnosi precoce delle problematiche legate alla fertilità. Con il crescente riconoscimento dell'importanza del microbiota intestinale nella salute riproduttiva, è essenziale integrare questi nuovi approcci nelle pratiche ginecologiche quotidiane. Un monitoraggio più approfondito del microbiota e un’analisi mirata delle sue variazioni possono migliorare significativamente la comprensione delle cause dell'infertilità, soprattutto nelle forme idiopatiche, dove le cause rimangono sconosciute.
Screening ginecologici precoci per una diagnosi tempestiva
Investire in screening ginecologici precoci, che includano un'analisi del microbiota intestinale, offrirà alle donne una possibilità in più per affrontare eventuali problematiche riproduttive in modo tempestivo ed efficace. Questi screening, uniti a un monitoraggio regolare e a trattamenti personalizzati, potrebbero rappresentare un passo decisivo per migliorare i tassi di fertilità e aumentare il successo dei trattamenti, sia naturali che assistiti.