L’obesità non sarà più solo una condizione clinica: diventerà ufficialmente una malattia riconosciuta dallo Stato, con tutti i diritti che ne conseguono. Il Parlamento si appresta ad approvare un disegno di legge che potrebbe fare storia a livello internazionale: il primo provvedimento che definisce l’obesità una patologia cronica, progressiva e recidivante, da trattare come ogni altra malattia riconosciuta dal Servizio Sanitario Nazionale.
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Un testo essenziale ma rivoluzionario
Il disegno di legge, composto da sei articoli, introduce novità sostanziali per oltre 6 milioni di italiani. Prevede che le terapie per chi è affetto da obesità vengano incluse nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), garantendo quindi l’accesso gratuito o con ticket a visite specialistiche, esami diagnostici, farmaci e interventi, inclusa la chirurgia bariatrica.
Roberto Pella, relatore del provvedimento e capogruppo di Forza Italia in Commissione Bilancio, ha spiegato come il testo sia nato dall’urgenza di colmare un vuoto normativo e sociale: «Finora l’obesità veniva trattata come una colpa. Con questa legge cambiamo prospettiva».
Le cause e le conseguenze dell'obesità: un’emergenza complessa

La legge riconosce anche la complessità delle cause dell’obesità: non solo cattiva alimentazione o sedentarietà, ma anche fattori genetici, psicologici, ambientali e socioeconomici. Un mix che impatta pesantemente sul sistema sanitario: 13 miliardi di euro ogni anno tra costi diretti e indiretti.
I dati parlano chiaro: quasi un bambino su dieci tra gli 8 e i 9 anni è obeso e circa il 19% è in sovrappeso. Il fenomeno è più diffuso nel Sud Italia e nei piccoli centri, evidenziando forti disuguaglianze territoriali.
Educazione e prevenzione: il cuore della riforma
Accanto all’assistenza sanitaria, il disegno di legge prevede un Programma nazionale per la prevenzione e la cura dell’obesità. L’obiettivo è agire già nei primi anni di vita: promuovere l’allattamento al seno, incoraggiare lo sport nelle scuole, diffondere la cultura dell’alimentazione equilibrata tra studenti, famiglie e insegnanti.
Particolare attenzione sarà riservata anche alla formazione di medici, pediatri, universitari e operatori sanitari, per fornire strumenti adeguati nella gestione del sovrappeso e dell’obesità sin dai primi segnali.
Un osservatorio nazionale per monitorare e informare
La legge prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale sull’obesità, con sede presso il Ministero della Salute. Avrà il compito di raccogliere dati, promuovere ricerche e coordinare iniziative su tutto il territorio per diffondere buone pratiche e stili di vita sani tra i cittadini.
Un voto che può fare scuola nel mondo
Il Parlamento italiano, con questo provvedimento, si prepara a segnare una svolta epocale: l’Italia sarà il primo Paese al mondo a riconoscere l’obesità come malattia a tutti gli effetti. Un gesto che non solo rompe uno stigma culturale, ma afferma il diritto universale alla cura e alla dignità, per una delle sfide sanitarie più importanti del nostro tempo.
La proposta di legge che riconosce l’obesità come malattia rappresenta un passo fondamentale non solo nel migliorare l'accesso alle cure per milioni di italiani, ma anche nel promuovere una nuova visione della salute pubblica. Con l'introduzione di programmi di prevenzione e screening mirati, l'Italia sta dando una risposta concreta a una delle sfide sanitarie più gravi del nostro tempo. L’obiettivo è intervenire sin dai primi anni di vita, promuovendo stili di vita sani attraverso l’educazione alimentare nelle scuole e la sensibilizzazione delle famiglie.
In questo contesto, la figura degli specialisti diventa cruciale: medici, pediatri e operatori sanitari dovranno essere formati per riconoscere i segnali di sovrappeso e obesità e offrire supporto mirato e personalizzato, attraverso terapie appropriate. Solo con un approccio multidisciplinare e l’impegno costante a livello di prevenzione e diagnosi precoce, sarà possibile affrontare efficacemente questa emergenza sanitaria. L'istituzione dell’Osservatorio nazionale sull'obesità contribuirà inoltre a monitorare i progressi e a garantire che le politiche di prevenzione siano diffuse in modo capillare, riducendo le disuguaglianze territoriali e favorendo una cura universale e accessibile per tutti.
Con questa legge, l'Italia non solo combatte l’obesità come malattia, ma invia un messaggio forte a livello globale sulla necessità di intervenire prima che la patologia diventi una condizione irreversibile. Il futuro della salute pubblica passa attraverso la prevenzione, la diagnosi tempestiva e il trattamento mirato, sempre con un approccio empatico, rispettoso e senza giudizio.