La legionella è un batterio presente in natura, soprattutto in ambienti acquatici come laghi, fiumi e sistemi di acqua calda. Tuttavia, il pericolo si presenta quando questo microrganismo si sviluppa in impianti idrici artificiali come tubature, condizionatori d’aria o vasche idromassaggio, dove trova condizioni favorevoli di temperatura e stagnazione. La legionella può causare una forma grave di polmonite chiamata legionellosi o malattia del legionario. Il contagio avviene attraverso l’inalazione di aerosol contaminati, mai per contatto diretto o ingestione.

Rischi e dati epidemiologici recenti in Europa

Negli ultimi anni, l’Europa ha registrato un aumento dei casi di legionellosi, con più di 30.000 segnalazioni tra il 2015 e il 2023, secondo i dati dell’ECDC (Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie). L’Italia si posiziona tra i paesi con il maggior numero di casi. Le condizioni climatiche più calde, insieme a impianti idrici poco controllati, facilitano la proliferazione del batterio. La malattia colpisce soprattutto gli anziani, i fumatori, i soggetti con malattie croniche o sistema immunitario compromesso, e può avere un decorso grave o addirittura letale se non trattata tempestivamente.

Come conservare e trattare gli alimenti per prevenire la legionella

Anche se la legionella non si trasmette direttamente tramite cibo, la corretta conservazione degli alimenti e il rispetto delle norme igieniche sono fondamentali per limitare la contaminazione batterica in generale. Gli alimenti vanno conservati a temperature adeguate: al di sotto dei 4°C per prodotti freschi e deperibili, e oltre i 60°C per quelli caldi, per inibire la crescita di batteri. È importante evitare la contaminazione crociata, mantenendo separate le preparazioni crude da quelle cotte e garantendo la pulizia degli ambienti di lavoro e delle attrezzature.

Sintomi e segnali di allarme da non ignorare

La legionellosi si manifesta generalmente dopo un periodo di incubazione che va da 2 a 10 giorni. I sintomi iniziali sono simili a quelli di una polmonite comune: febbre alta, tosse secca, difficoltà respiratorie, dolori muscolari e malessere generale. In alcuni casi si può avere anche diarrea e confusione mentale. Se non riconosciuta e curata in tempo con antibiotici specifici, la malattia può evolvere in complicazioni respiratorie gravi. Per questo è cruciale rivolgersi a un medico se si riscontrano questi segnali, soprattutto in presenza di fattori di rischio.

Visite specialistiche e l’importanza della diagnosi precoce

La diagnosi della legionellosi si basa su esami specifici come la radiografia del torace, test delle urine e colture microbiologiche. Un controllo tempestivo e accurato permette di intervenire con terapie mirate ed efficaci. Per chi frequenta ambienti a rischio o presenta condizioni predisponenti, sono consigliati controlli medici regolari e la segnalazione immediata di sintomi respiratori anomali. La prevenzione passa anche dal monitoraggio continuo degli impianti idrici e dalla corretta manutenzione per evitare la proliferazione del batterio.

Comportamenti da adottare per proteggersi dalla legionella

Per ridurre il rischio di infezione è importante adottare alcune precauzioni, come evitare l’inalazione di getti d’acqua nebulizzata da fontane o docce potenzialmente contaminate. In ambito domestico, mantenere una temperatura dell’acqua superiore a 50°C e pulire regolarmente i rubinetti e le docce può limitare lo sviluppo del batterio. Anche le strutture pubbliche devono rispettare rigide norme di igiene e controlli periodici per scongiurare focolai epidemici.

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