Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): dopo un’attesa lunga quasi un decennio, il Ministero della Salute ha presentato una proposta articolata per il nuovo aggiornamento dell’insieme di prestazioni sanitarie garantite gratuitamente o in compartecipazione ai cittadini. Il piano, contenuto in due distinti DPCM, introduce importanti novità in termini di prevenzione, diagnosi, trattamenti e agevolazioni, con un impatto previsto sulla spesa pubblica pari a circa 150 milioni di euro l’anno.

Screening per tumori ereditari al seno e all’ovaio

Una delle principali innovazioni riguarda la prevenzione oncologica in donne con predisposizione genetica. Il nuovo programma si concentra sulla sorveglianza attiva per tumore della mammella e dell’ovaio in soggetti portatori di mutazioni nei geni BRCA1 e BRCA2. Il percorso si articolerà in due momenti: analisi genetica delle pazienti già affette da tumore e successivo monitoraggio delle parenti sane, risultate positive.

Visite specialistiche, imaging diagnostico (mammografie, ecografie, risonanze) e consulti oncologici e ginecologici rientreranno tra le prestazioni Lea per circa 10.000 donne all’anno. Obiettivo: anticipare la diagnosi, ridurre la mortalità e rafforzare il counselling genetico. Il costo stimato dell’intervento è pari a 11 milioni annui.

Screening neonatale esteso: 8 nuove malattie rare

Il nuovo decreto amplia significativamente anche il panel dello screening neonatale esteso (SNE), includendo 8 nuove malattie rare e metaboliche gravi: tra queste la SCID (immunodeficienza combinata grave), la mucopolisaccaridosi tipo I, l’adrenoleucodistrofia legata all’X (X-ALD), le glicogenosi, la malattia di Pompe, Fabry e Gaucher.

Si stima che saranno oltre 390.000 i neonati coinvolti annualmente da questo ampliamento, con un investimento di quasi 15 milioni di euro. La copertura finanziaria sarà in parte garantita da fondi già esistenti.

Inserito lo screening per la Sma

Tra le novità che non comportano ulteriori spese, spicca l’inclusione definitiva dello screening neonatale per l’atrofia muscolare spinale (SMA). Già in fase sperimentale dal 2019, grazie a fondi dedicati, ora questa prestazione diventa parte integrante dei Lea. È un esempio virtuoso di aggiornamento tecnico, fondato su valutazioni di Health Technology Assessment, che permette di innovare il sistema sanitario senza incidere ulteriormente sui conti pubblici.

Diagnosi più efficaci e terapie su misura

Nell’ambito della diagnostica e delle prestazioni ambulatoriali, vengono introdotti diversi esami e trattamenti ad alto valore clinico:

  • il test prenatale non invasivo (NIPT) su DNA fetale per le trisomie 13, 18 e 21, rivolto a circa 90.000 donne ogni anno;
  • l’elastografia epatica (Fibroscan), utile a evitare biopsie epatiche invasive in pazienti con epatopatie croniche;
  • la reintroduzione del dosaggio dell’ormone luteotropina (LH), precedentemente escluso per errore nel DPCM del 2017;
  • il test genetico CYP2C9, utile in ambito farmacogenomico per la personalizzazione della terapia nella sclerosi multipla;
  • nuovi dispositivi per persone cieche e un apparecchio intraorale specifico per chi soffre della sindrome di Lesch-Nyhan.

La revisione tocca anche la salute mentale: entrano nei Lea le terapie psicoeducazionali, individuali e di gruppo, per pazienti con disturbi del comportamento alimentare come anoressia, bulimia e forme miste.

Estese le esenzioni per malattie croniche e rare

Il decreto introduce anche nuove esenzioni per patologie gravi e invalidanti che finora non erano contemplate. Tra queste:

  • la fibromialgia in forma severa (indice FIQR superiore a 82);
  • l’idrosadenite suppurativa al terzo stadio di Hurley;
  • le patologie polmonari causate da micobatteri non tubercolari.

In parallelo, vengono aggiornati e arricchiti gli elenchi delle prestazioni già riconosciute per patologie esenti come asma grave, epatite cronica, psicosi, colite ulcerosa e cirrosi epatica. Nuove indagini diagnostiche, follow-up più rigorosi e indicazioni terapeutiche più appropriate sono al centro di questo intervento.

Meno sprechi, più qualità e appropriatezza con i nuovi Lea

Meno sprechi, più qualità e appropriatezza con i nuovi Lea

Non solo nuove prestazioni: il Ministero ha lavorato anche sulla razionalizzazione dell’offerta, correggendo codici obsoleti, eliminando esami ridondanti e aggiornando le definizioni tecniche. Sono stati rivisti i criteri per l’erogazione di molte prestazioni, introdotte note di sicurezza clinica (note H e R) e attivati percorsi di “ambulatorialità protetta” per garantire maggiore controllo e qualità.

Questo approccio mira a ridurre le prestazioni inappropriate, rafforzare l’efficienza e orientare il sistema sanitario verso un modello di value-based healthcare, in cui il valore per il paziente è al centro delle scelte.

Un passo avanti per la sanità pubblica

L’aggiornamento dei Lea rappresenta un cambiamento rilevante, non solo dal punto di vista tecnico e sanitario, ma anche in termini di accessibilità ed equità. L’estensione delle prestazioni, l’ingresso di nuove tecnologie e il potenziamento della prevenzione sono segnali forti di un sistema sanitario che vuole evolvere, rendersi più giusto, moderno e vicino alle persone. Ora si attende il completamento dell’iter per rendere operativo il nuovo pacchetto.

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