Il latte materno è riconosciuto a livello internazionale come la forma di nutrizione più completa e protettiva per i neonati. Garantisce un apporto ottimale di nutrienti, sostiene lo sviluppo del sistema immunitario e protegge da numerose infezioni e patologie. I benefici sono ancora più evidenti nei bambini prematuri o ricoverati, per i quali rappresenta un vero e proprio strumento terapeutico naturale.
Parliamo di:
Il nuovo tavolo tecnico nazionale
Per rafforzare la promozione dell’allattamento al seno e migliorare l’accesso al latte umano donato, è stato istituito presso il Ministero della Salute un tavolo tecnico triennale. L’iniziativa ha l’obiettivo di elaborare proposte concrete per diffondere pratiche di sana alimentazione nei primi mesi di vita e potenziare la rete delle banche del latte umano donato, creando collegamenti tra le strutture regionali ed interregionali.
Questo significa che anche i neonati ricoverati in ospedali sprovvisti di banca del latte potranno accedere a questo prezioso alimento, grazie a un sistema più coordinato ed equo.
Una rete per sostenere i più fragili
Il progetto prevede la collaborazione tra ministero, Regioni e Province autonome, Istituto Superiore di Sanità, Protezione Civile, società scientifiche e associazioni dei genitori di bambini prematuri. L’obiettivo condiviso è dare vita a una rete nazionale integrata, capace di garantire pari opportunità di accesso al latte umano donato a tutti i neonati fragili, indipendentemente dal luogo di nascita o di ricovero.
I compiti del tavolo tecnico sul ruolo del latte materno

Il tavolo tecnico si occuperà di:
- elaborare linee guida per la promozione dell’allattamento al seno;
- favorire la nascita di nuove banche del latte umano donato;
- rafforzare il collegamento tra le strutture già esistenti;
- sensibilizzare famiglie e comunità sul valore del latte materno;
- proporre strategie per la gestione uniforme del latte donato a livello nazionale.
Visite specialistiche e prevenzione
La corretta alimentazione del neonato non si esaurisce con la promozione dell’allattamento al seno. È fondamentale garantire controlli pediatrici regolari già nei primi mesi di vita, per monitorare crescita, sviluppo e fabbisogni nutrizionali. Il pediatra rappresenta il punto di riferimento per valutare la salute generale del bambino, suggerire eventuali integrazioni e intercettare precocemente eventuali segnali di difficoltà nella nutrizione o nello sviluppo.
Inoltre, nei casi in cui l’allattamento al seno non sia possibile o sufficiente, il confronto con specialisti in nutrizione pediatrica è indispensabile per assicurare scelte sicure e personalizzate, evitando il rischio di carenze alimentari o utilizzi impropri di sostituti.
Il ruolo dei controlli ginecologici
La promozione dell’allattamento al seno non riguarda soltanto la nutrizione del neonato, ma anche la salute della madre. I controlli ginecologici nel periodo post-partum sono fondamentali per monitorare il recupero fisico della donna, la corretta funzionalità del seno e la produzione di latte. Un’assistenza ginecologica attenta consente di individuare precocemente eventuali problemi, come mastiti, difficoltà nell’allattamento o alterazioni ormonali che possono influire sulla quantità e sulla qualità del latte materno.
Integrare il percorso nutrizionale del neonato con visite ginecologiche regolari significa quindi tutelare la salute della madre e del bambino, garantendo un avvio ottimale dell’allattamento. La collaborazione tra pediatri e ginecologi permette di affrontare eventuali criticità con un approccio multidisciplinare, offrendo alle famiglie un sostegno completo nei primi mesi di vita.
Una strategia di salute pubblica
Promuovere il latte materno non significa solo sostenere le mamme nella scelta dell’allattamento, ma anche costruire una strategia di salute pubblica a lungo termine. Una corretta nutrizione nella prima infanzia riduce il rischio di malattie croniche, obesità e disturbi metabolici negli anni successivi, alleggerendo anche il peso sui sistemi sanitari.
Investire in questo ambito significa dunque sostenere non solo i bambini più fragili, ma l’intera collettività, attraverso una visione preventiva e di equità nell’accesso alle cure.