Il rischio di sviluppare tumori cutanei, incluso il melanoma, aumenta in modo significativo con una esposizione al sole non corretta, soprattutto se si tratta di soggetti dalla pelle delicata come bambini e anziani. Anche pochi episodi di scottature solari gravi durante l'infanzia e l'adolescenza possono lasciare un'impronta permanente.

Studi scientifici confermano che cinque o più scottature con vescicole tra i 15 e i 20 anni possono aumentare dell’80% la probabilità di sviluppare melanoma nel corso della vita. Il danno provocato dai raggi UV, se non correttamente riparato dal sistema immunitario, può infatti innescare alterazioni genetiche irreversibili nelle cellule della pelle.

Danni al dna cellulare e memoria cutanea

L’esposizione eccessiva ai raggi ultravioletti danneggia il DNA delle cellule epiteliali. Questo processo può avvenire anche in assenza di arrossamenti visibili. Il problema è che la pelle, esattamente come un archivio biologico, conserva nel tempo le tracce dei danni subiti, che possono manifestarsi anche dopo decenni sotto forma di lesioni tumorali. Per questo motivo, la prevenzione deve iniziare fin dai primi anni di vita.

Melanoma in aumento: i numeri italiani parlano chiaro

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Il melanoma è uno dei tumori più aggressivi e con maggiore incidenza nelle fasce di età più giovani. Attualmente rappresenta in Italia il terzo tumore più diagnosticato sotto i 50 anni, con una crescita costante dei casi: da circa 6.000 diagnosi nel 2004 a oltre 17.000 stimate nel 2024. Un dato allarmante, che evidenzia la necessità di un cambiamento culturale nella gestione dell’esposizione solare.

Sette errori da evitare sotto il sole

Molti comportamenti comuni continuano a esporre inutilmente al rischio. Ecco gli errori più frequenti:

  1. Credere che l’abbronzatura sia sicura: la pigmentazione è una risposta della pelle al danno UV, non una barriera protettiva efficace.
  2. Affidarsi completamente alla crema solare: nessun filtro solare garantisce protezione totale. Va associato ad altre misure protettive.
  3. Pensare che la pelle scura sia immune: anche le persone con fototipo alto possono sviluppare tumori cutanei.
  4. Riutilizzare creme dell’anno precedente: la loro efficacia può ridursi notevolmente dopo l’apertura.
  5. Esporsi meno quando il cielo è nuvoloso: i raggi UV attraversano le nuvole e possono causare scottature anche in giornate apparentemente innocue.
  6. Trascurare la protezione oculare: il melanoma può colpire anche gli occhi. È fondamentale indossare occhiali con filtri UV certificati.
  7. Contare sulle creme doposole per riparare il danno: questi prodotti leniscono la pelle ma non contrastano i danni al DNA già avvenuti.

Le regole fondamentali per proteggersi

Una corretta esposizione al sole parte da poche ma essenziali precauzioni. Applicare una protezione solare con SPF 50+ almeno 30 minuti prima dell’esposizione, ripetere l’applicazione ogni due ore, evitare le ore centrali della giornata (11-16), indossare cappelli a tesa larga e abbigliamento leggero ma coprente. Queste pratiche devono essere insegnate sin dalla tenera età e mantenute costanti nel tempo.

Visite specialistiche mirate e diagnosi precoce

La prevenzione passa anche da controlli regolari. Chi ha familiarità con i tumori della pelle, ha un fototipo chiaro o ha avuto molte scottature nell’infanzia dovrebbe sottoporsi almeno una volta all’anno a una visita dermatologica con mappatura dei nei. In presenza di lesioni pigmentate che cambiano forma, colore o dimensione, o che presentano bordi irregolari, è necessario agire tempestivamente.

Le tecnologie oggi permettono di valutare con grande precisione l’aspetto delle lesioni cutanee sospette, riducendo il rischio di diagnosi tardive. In molti casi, riconoscere in tempo un melanoma significa poter intervenire in modo risolutivo con un semplice intervento chirurgico.

I giovani tra i più colpiti

Il melanoma non è un tumore che riguarda solo gli anziani. È sempre più diffuso tra i giovani adulti, anche sotto i 30 anni. Questo dato sottolinea quanto sia importante modificare abitudini scorrette come l’utilizzo di lettini solari, la tendenza a esporsi per molte ore nelle ore più calde e la sottovalutazione dei segnali della pelle.

La falsa sicurezza dell’abbronzatura graduale

Non esiste una "tintarella sicura". Anche un’esposizione graduale, se non accompagnata da adeguata protezione, può generare danni cumulativi. L’abbronzatura è, di fatto, un segnale di stress per la pelle: i melanociti rilasciano melanina nel tentativo di difendere il DNA cellulare dai raggi UV. È una reazione che indica già un’aggressione in corso.

L'esposizione consapevole del sole

Ogni estate rappresenta un’occasione per prendersi cura di sé e della propria salute. Esporsi al sole in modo consapevole, adottare misure protettive efficaci e sottoporsi a controlli dermatologici regolari non è solo una forma di prevenzione, ma un gesto concreto di rispetto verso il proprio corpo. La pelle non dimentica: ogni scottatura conta.

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