Il sovrappeso infantile nel nostro Paese ha raggiunto livelli a dir poco preoccupanti. In Italia i bambini considerati semplicemente “paffuti” da nonne e genitori, sono invece in allarme rosso per i medici. Il nostro Paese è tra i primi in Europa per tassi di sovrappeso e obesità infantile: secondo l’ultimo European Regional Obesity Report dell’OMS, riguarda il 42% dei bambini tra i 5 e i 9 anni e il 34% degli adolescenti fino a 19 anni. Gli esperti dell’European Association for the Study of Obesity avvertono: intervenire presto è cruciale. Le conseguenze di un eccesso di peso nei primi anni di vita sono gravi e durature, ma una remissione precoce garantisce benefici duraturi per la salute e la longevità.

Obesità precoce: aspettativa di vita dimezzata

Una metanalisi su oltre 10 milioni di soggetti ha mostrato che un bambino obeso a 4 anni, se non perde peso, può avere un’aspettativa di vita di appena 39 anni, la metà rispetto a un coetaneo normopeso. La probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 entro i 25 anni è del 27%, mentre il 45% si ammala entro i 35. Il rischio di malattie cardiovascolari, epatiche e metaboliche cresce in modo esponenziale con l’aumento del peso corporeo, soprattutto se l’obesità si manifesta in età prescolare. La buona notizia è che dimagrire da bambini può ridurre drasticamente la probabilità di morte precoce.

Una generazione a rischio: quadruplicati i casi dal 1990

Oggi in Italia ci sono circa 700mila bambini tra i 5 e i 15 anni con obesità, di cui 150mila con forme gravi, secondo i dati della Società Italiana di Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica. Tra il 1990 e il 2022 i casi di obesità giovanile sono più che quadruplicati nei Paesi occidentali. Purtroppo, la diagnosi e la presa in carico sono ancora insufficienti, anche perché pochi pediatri sono specializzati nella terapia dell’obesità. Inoltre, il solo peso non basta per valutare il rischio, è essenziale considerare anche le complicanze già presenti come diabete, apnea notturna o fegato grasso.

Obesità e cervello: alterazioni nella memoria e nelle emozioni

Il sovrappeso non colpisce solo il corpo, ma anche la mente. Uno studio su oltre 3.300 adolescenti ha evidenziato che l’obesità addominale può modificare le dimensioni dell’ippocampo e dell’amigdala, regioni cerebrali chiave per memoria, apprendimento ed emozioni. Questi cambiamenti sono legati all’infiammazione causata dall’adipe viscerale e possono compromettere il rendimento scolastico e la stabilità emotiva.

Il parametro da monitorare: rapporto girovita/altezza

Un’indagine danese ha seguito 700 bambini dalla nascita ai 10 anni, dimostrando che il rapporto tra girovita e altezza è il miglior indicatore di rischio cardiometabolico. A 10 anni, i bambini con un rapporto elevato avevano già pressione alta, resistenza all’insulina e alterazioni del colesterolo. È quindi importante non solo tracciare il peso, ma valutare anche la distribuzione del grasso corporeo, in particolare quello addominale, per prevedere precocemente il rischio di malattie croniche.

Peso a 10 anni come predittore di salute futura

Anche per chi sviluppa obesità più tardi, il peso corporeo a 10 anni è un indicatore fondamentale della longevità. Una ricerca inglese ha seguito quasi 500mila adulti: tra chi era già “pienotto” in preadolescenza e ha mantenuto l’obesità da adulto, il rischio di morte precoce aumentava fino al 45%. Chi invece ha messo su peso solo dopo l’adolescenza vedeva riduzioni di aspettativa di vita comunque gravi: dal 28 al 38%.

Remissione prima dei 18 anni: benefici straordinari

La buona notizia è che dimagrire da bambini riduce l’88% del rischio di mortalità precoce. Secondo il presidente Siedp Valentino Cherubini, una perdita di peso significativa prima della maggiore età può abbassare fino al 60% il rischio di diabete e ipertensione e fino al 69% quello di dislipidemie. Agire presto significa garantire una vita più lunga e sana.

Intervenire sullo stile di vita: primo passo fondamentale per combattere il sovrappeso infantile

Intervenire sullo stile di vita: primo passo fondamentale per combattere il sovrappeso infantile

Il cambiamento dello stile di vita resta il pilastro della cura. Per i ragazzi oltre i 12 anni, se necessario, si possono associare farmaci come liraglutide o semaglutide, approvati per l’adolescenza ma non ancora rimborsati dal SSN. Questi farmaci agiscono riducendo l’appetito, ma non devono essere considerati una scorciatoia: serve sempre un attento monitoraggio medico. In casi selezionati, si può ricorrere anche alla chirurgia bariatrica, ma sempre dopo aver valutato tutti i rischi e benefici.

Visite specialistiche mirate e prevenzione

Per contrastare l’obesità infantile, è importante che i bambini vengano seguiti da un team multidisciplinare, con pediatra, nutrizionista, psicologo e, se necessario, endocrinologo pediatrico. La prevenzione comincia con una corretta educazione alimentare nelle scuole, screening del peso e valutazioni periodiche del rapporto girovita/altezza e della massa corporea. I genitori devono imparare a cogliere i segnali precoci: aumento del girovita, affaticamento eccessivo, sonnolenza diurna, scarsa autostima.

Il ruolo dannoso dei social e dei messaggi pubblicitari

Anche solo cinque minuti davanti a contenuti online che promuovono cibi ad alto contenuto calorico bastano per spingere i bambini a mangiare di più, spesso senza rendersene conto. Il marketing alimentare, anche solo attraverso loghi o citazioni, ha un impatto concreto sul comportamento alimentare dei più piccoli.

Le vere cause dell’obesità: non colpevolizzare

L’obesità infantile non è una colpa. Circa il 70% del peso corporeo è determinato dalla genetica. Inoltre, contano lo stress cronico, la qualità del sonno, l’assunzione di farmaci che alterano l’appetito e l’eccessivo consumo di alimenti ultra-processati. Per questo è fondamentale un approccio personalizzato, che tenga conto della complessità di ciascun bambino. Anche il supporto psicologico può essere utile per combattere lo stigma e rafforzare la motivazione al cambiamento.

Diagnostica

Obesi e Claustrofobici


Diagnostica

Nobiliore


Diagnostica

Tiburtina


Diagnostica

Nobiliore Donna


Sempre più italiani rinunciano alle cure per difficoltà economiche
Università, Medicina: nuove regole di accesso con il decreto legislativo
Anoressia nervosa in Italia, dati allarmanti: nel 90% dei casi colpisce le donne
Quando la notte non rinfresca può essere in incubo: ecco perché il caldo notturno mette a rischio la salute
Insufficienza venosa, gambe gonfie e segni sulle mani: cos’è davvero e perché colpisce chi sta troppo seduto
Jeffing: il nuovo modo di correre che unisce corsa e camminata
Settimana Mondiale del Glaucoma, il killer silente degli occhi
Approvata alla Camera la proposta di legge contro l’obesità
Osteomielite, summit internazionale sui nuovi approcci terapeutici
Medicina estetica, serve un registro nazionale: troppi rischi da mani inesperte
Torna in alto