Il mare non è solo una meta turistica: per i bambini è da sempre un vero e proprio alleato della salute. Già nell’Ottocento, l’Italia aveva colto la forza terapeutica dell’ambiente marino, costruendo ospedali in riva alle spiagge per curare patologie infantili gravi. Oggi, quell’idea rivive nelle località che ottengono la Bandiera verde, riconoscimento conferito dai pediatri alle spiagge più adatte ai più piccoli.

Dal passato al presente: i luoghi che curano

In passato, si parlava di “ospizi marini”: strutture ospedaliere pensate per accogliere bambini affetti da malattie come tubercolosi e rachitismo. Si trovavano vicino al mare per sfruttare l’effetto combinato di sole, sabbia e salsedine. I dati dell’epoca parlavano chiaro: il 47% dei piccoli pazienti mostrava una remissione completa, mentre quasi tutti gli altri beneficiavano di un miglioramento evidente. Il mare non era un’opzione, ma una vera cura salvavita.

San Benedetto del Tronto, tradizione lunga 160 anni

Un esempio emblematico è San Benedetto del Tronto, che ospitò uno dei primi ospizi marini d’Italia nel 1865. Fu il quinto in assoluto, il secondo sulla costa adriatica. Oggi quella stessa località continua a distinguersi per l’attenzione all’infanzia: ha ottenuto la Bandiera verde fin dalla prima edizione del riconoscimento, nel 2008, e l’ha mantenuta senza interruzioni per diciotto anni consecutivi. Qui, ogni estate, arrivano circa centomila bambini, attirati da un ambiente che resta ideale per crescere in salute.

Come funzionavano gli ospizi marini

I soggiorni duravano in media da 20 a 40 giorni e si svolgevano in estate. I bambini erano suddivisi in due o tre turni, con un totale di circa 150 ospiti per stagione, di età compresa tra i due e gli otto anni. A San Benedetto, la realizzazione dell’ospizio fu il frutto dell’iniziativa locale: cittadini di San Benedetto, Ascoli Piceno e Fermo unirono le forze per finanziare e costruire una struttura sanitaria vicina al mare, capace di accogliere bambini provenienti dalle Marche sud e dall’Abruzzo settentrionale.

Talassoterapia, un’eccellenza italiana nel mondo

La pratica di utilizzare il mare per scopi terapeutici ha un nome: talassoterapia. Nata in Italia, questa disciplina si è poi diffusa a livello internazionale. Le sue applicazioni vanno oltre la cura delle malattie gravi: ancora oggi è utile nel trattamento di eczema atopico, psoriasi, vitiligine e nella prevenzione di deficit da vitamina D. Il mare aiuta anche a contrastare l’isolamento sociale, favorendo le relazioni e uno stile di vita attivo.

Dalla cura alla prevenzione quotidiana

Rispetto al passato, oggi non si parla più di ospizi, ma di promozione del benessere. Le spiagge che ricevono la Bandiera verde si distinguono per accessibilità, sicurezza e servizi pensati per i bambini. A San Benedetto del Tronto, ogni esercizio balneare dispone di fasciatoio, le aree gioco sono numerose e la balneazione è sicura anche per i più piccoli. Questo sistema integrato, portato avanti da realtà pubbliche e private, ha trasformato la località in un vero modello di accoglienza per le famiglie.

Il valore scientifico della spiaggia per l’infanzia

Il clima marino ha effetti diretti sul corpo dei bambini. L’esposizione controllata al sole stimola la produzione di vitamina D, fondamentale per lo sviluppo osseo. L’acqua di mare ha un’azione benefica sulla pelle, mentre respirare l’aria salmastra favorisce la funzionalità respiratoria. Inoltre, il contesto naturale stimola il movimento, il gioco e la socialità. L’ambiente spiaggia diventa quindi una terapia quotidiana e accessibile, anche in assenza di patologie specifiche.

Un’eredità che guarda al futuro: il mare ieri e oggi come terapia per la salute infantile

Un’eredità che guarda al futuro: il mare ieri e oggi come terapia per la salute infantile

Se in passato la funzione terapeutica del mare era una necessità legata all’assenza di cure farmacologiche efficaci, oggi quel modello può essere reinterpretato come esempio di prevenzione moderna. L’esperienza degli ospizi marini e il riconoscimento della Bandiera verde raccontano una continuità culturale e scientifica. La salute dell’infanzia passa anche da qui: da ambienti sani, progettati con attenzione e capaci di stimolare benessere a 360 gradi.

Visite specialistiche mirate e prevenzione

I genitori che portano regolarmente i bambini al mare possono comunque considerare controlli mirati se notano segnali come affaticamento, eruzioni cutanee, rischi allergici legati ai cambiamenti climatici, infezioni respiratorie ricorrenti o carenza di vitamina D. In presenza di questi sintomi, una visita pediatrica può essere utile per valutare la necessità di esami come test della funzionalità respiratoria, analisi dermatologiche o screening metabolici. Anche in assenza di disturbi evidenti, un check-up all’inizio o al termine della stagione balneare può aiutare a individuare eventuali carenze o problematiche latenti. Prevenzione e monitoraggio rimangono strumenti chiave per sfruttare al meglio gli effetti positivi del mare.

Una rete virtuosa che fa scuola

L’esperienza di San Benedetto dimostra che la qualità dell’accoglienza per i bambini non è frutto del caso, ma di un impegno costante. In diciotto anni, la località ha saputo adattare e migliorare i propri servizi seguendo l’evoluzione dei bisogni delle famiglie. Questo approccio ha creato un ecosistema turistico dove la salute e il benessere dei più piccoli sono centrali. Una formula che coniuga tradizione, innovazione e cura dell’infanzia, dimostrando come il mare, ancora oggi, sia uno dei migliori alleati della crescita.

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