Nel corso del 2024, le epatiti virali acute hanno registrato un incremento rispetto all'anno precedente. Il nuovo bollettino del Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute (SEIEVA), coordinato dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), evidenzia un aumento complessivo, seppur contenuto, per le diverse tipologie di epatite.

In particolare:

  • Epatite A: 443 casi rispetto ai 267 del 2023
  • Epatite B acuta: 189 casi rispetto ai 153 del 2023
  • Epatite C acuta: 60 nuovi casi nel 2024
  • Epatite E: 70 casi segnalati

Oltre al conteggio dei casi, il rapporto analizza anche i profili di rischio e le segnalazioni di eccesso rispetto alle attese, fornendo un quadro dettagliato sull’andamento di queste infezioni.

Epatite A: aumento significativo e fattori di rischio

I casi di epatite A hanno registrato un aumento significativo, passando da 267 a 443 in un solo anno. Le Regioni più colpite sono:

  • Lombardia: 114 casi
  • Toscana ed Emilia-Romagna: 66 casi ciascuna
  • Lazio: 48 casi

Le fasce d’età più interessate sono quelle 25-34 anni e 35-54 anni (21,9%). Particolarmente preoccupante l’aumento dei casi pediatrici, passati da 45 nel 2023 a 99 nel 2024. Il 60,3% delle infezioni ha riguardato soggetti di sesso maschile.

I principali fattori di rischio individuati sono:

  • Consumo di molluschi crudi o poco cotti (37,6%)
  • Viaggi in zone endemiche (35,1%) – con 40 casi segnalati tra chi aveva soggiornato in Marocco
  • Rapporti sessuali tra uomini (29,5%)
  • Consumo di frutti di bosco (21,6%)

Epatite B acuta: più casi tra adulti e fattori di rischio emergenti

Anche l’epatite B acuta mostra un incremento, con 189 casi nel 2024 rispetto ai 153 del 2023. Le Regioni con il maggior numero di segnalazioni sono:

  • Lombardia: 49 casi
  • Emilia-Romagna: 36 casi
  • Toscana: 15 casi

L’età mediana dei pazienti è 54 anni (range 19-89), con la fascia 35-54 anni che rappresenta il 35,4% dei casi, seguita dalla 55-64 anni (32,3%). La maggior parte dei contagi riguarda uomini (82%).

Tra i fattori di rischio più comuni:

  • Trattamenti estetici (manicure, piercing, tatuaggi) – 38,2%
  • Cure odontoiatriche – 27,9%
  • Comportamenti sessuali a rischio (25,4% nei soggetti ≥16 anni)
  • Esposizione nosocomiale (ospedalizzazione, chirurgia, trasfusioni) – 16,2%

Vaccinazione anti-epatite B: casi evitabili

Il report ISS sottolinea che 12 casi di epatite B hanno coinvolto soggetti vaccinati o con vaccinazione incompleta. Di questi:

  • 3 avevano ricevuto la vaccinazione con una schedula errata o post-esposizione
  • 7 erano vaccinati correttamente, ma senza protezione evidente

Tra le categorie a rischio, si segnalano 10 casi tra MSM (uomini che hanno rapporti con uomini), 5 tra tossicodipendenti e un caso tra il personale sanitario non vaccinato. Secondo l’ISS, questi episodi sarebbero stati evitabili con una campagna vaccinale più mirata ed efficace.

Epatite C: stabilizzazione dei casi dopo un aumento

The doctor holds a test blood sample tube with hepatitis C virus (HCV) test on the background of medical test tubes

Nel 2024, sono stati segnalati 60 nuovi casi di epatite C acuta. Dopo un calo fino al 2020-2021, i dati mostrano una stabilizzazione dopo un incremento registrato nel 2022.

Le Regioni con più casi sono:

  • Lombardia (36,7%)
  • Veneto (30%)

Anche qui, la maggioranza dei contagi riguarda gli uomini (66,7%), con fasce d’età più colpite tra 35-54 anni (26,6%) e 55-64 anni (38,3%).

I principali fattori di rischio emersi sono:

  • Esposizione nosocomiale – 40,7% (di cui 27,1% per interventi chirurgici)
  • Trattamenti estetici (manicure, piercing, tatuaggi) – 32,8%
  • Cure odontoiatriche – 32,8%

Epatite E: aumento progressivo dal 2020

L’epatite E ha fatto registrare 70 casi nel 2024, concentrati principalmente in:

  • Abruzzo (22 casi, 31,4%)
  • Lombardia (16 casi, 22,9%)

Dal 2020, l’incidenza è in crescita, soprattutto tra soggetti over 35.

Profili di rischio e necessità di prevenzione mirata

Negli ultimi anni, i dati SEIEVA confermano una diminuzione dell’epatite B e C, ma evidenziano la necessità di strategie mirate per specifici gruppi a rischio.

Per l’epatite B, sono stati identificati 9 profili di rischio su 3.260 individui con infezione. I più frequenti:

  • Maschi italiani senza fattori di rischio segnalati (28%)
  • Maschi con comportamenti sessuali a rischio eterosessuali (21,6%)
  • Maschi con comportamenti sessuali a rischio omo/bisessuali (9,4%)

Anche per l’epatite C sono stati individuati 8 profili di rischio su 951 casi. Il più rappresentato è quello delle femmine italiane senza fattori di rischio evidenti (18,8%) e dei giovani maschi con una storia di uso di droghe (14,1%).

Gli esperti sottolineano che, oltre a concentrarsi su gruppi notoriamente a rischio, è fondamentale ampliare le campagne di sensibilizzazione e prevenzione anche alle categorie con bassa prevalenza e fattori di rischio meno riconosciuti, in linea con l’obiettivo globale di eliminare le epatiti virali come problema di salute pubblica.

Diagnostica

Obesi e Claustrofobici


Diagnostica

Nobiliore


Diagnostica

Tiburtina


Diagnostica

Nobiliore Donna


Autismo e salute orale: il 70% delle persone ha problemi a denti e gengive
Bambini in sovrappeso, la guida dei pediatri Sip per affrontare il tema senza stigma
Le nuove sfide per prevenire e gestire il diabete: fondamentale costruire un nuovo modello di assistenza
Malattie cardiovascolari: focus sulla dislipidemia
La dieta di Santa Marta: i consigli nutrizionali per la convalescenza di Papa Francesco
Obesità, una minaccia globale per la salute: l’OMS chiede azioni tempestive
Cardio tac coronarica: un esame moderno per la prevenzione e la diagnosi delle patologie cardiache
Morbillo. Pediatri: “Solo il vaccino protegge davvero. I dati smentiscono le false credenze”
Emergenze sanitarie: ecco il piano ECDC per una risposta efficace
Salute Donna: passi da gigante nella cura del tumore dell’endometrio