Contrariamente a quanto si tende a ritenere, i bambini non risultano biologicamente più vulnerabili al rischio di disidratazione o ipertermia rispetto agli adulti durante l’attività fisica in ambienti caldi. A chiarirlo è uno studio condotto dalla University of Sydney in collaborazione con l’University of Canberra, pubblicato sul British Journal of Sports Medicine. Si tratta del più ampio studio sperimentale mai realizzato su questo tema, condotto dal Heat and Health Research Centre di Sydney, riferimento internazionale nello studio degli effetti del caldo estremo sulla salute.
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Studio comparativo su bambini e adulti in condizioni di caldo intenso
Il lavoro ha coinvolto 68 bambini tra i 10 e i 16 anni e 24 adulti tra i 18 e i 40 anni, tutti in buono stato di salute e fisicamente attivi. I partecipanti hanno affrontato tre sessioni di camminata su tapis roulant da 45 minuti, con variazioni nell’intensità dell’esercizio e nelle condizioni ambientali: una stanza a 30°C con il 40% di umidità e un’altra a 40°C con il 30% di umidità. Durante le prove, sono stati monitorati i valori di temperatura corporea centrale e la perdita di liquidi è stata calcolata pesando i soggetti prima e dopo l’attività con strumenti ad alta precisione.
Risposte fisiologiche simili tra bambini e adulti
Secondo i ricercatori, i bambini non hanno mostrato differenze significative nella sudorazione o nella variazione della temperatura corporea rispetto agli adulti, a parità di condizioni. “L’idea che siano più sensibili al calore si basa su una differenza teorica di rapporto tra superficie corporea e massa – spiega Ollie Jay, direttore del centro – ma i dati non confermano una maggiore fragilità”. La risposta fisiologica dei bambini appare dunque sovrapponibile a quella degli adulti.
Importanza dell’idratazione guidata: i bambini vanno seguiti per evitare i rischi del caldo
James Smallcombe, responsabile della raccolta dei dati, segnala un aspetto chiave: “I bambini sono meno consapevoli della sensazione di sete e quindi possono non rendersi conto di essere disidratati”. Per questo motivo è necessario incoraggiarli a bere con regolarità, in particolare durante l’attività fisica in contesti scolastici o ricreativi estivi. Non si tratta di essere più fragili, ma di richiedere un supporto attivo per mantenere un adeguato equilibrio idrico.
Un calcolatore per stimare il tasso di sudorazione
Il team di ricerca ha messo a punto un Sweat Rate Calculator, strumento digitale che stima il tasso di sudorazione in base a peso, altezza, tipo di esercizio e temperatura esterna. Sebbene progettato per adulti, è stato validato anche su popolazioni pediatriche. Attualmente il calcolatore è calibrato per attività come corsa e ciclismo, ma sono in fase di sviluppo estensioni per altri sport e giochi all’aperto.
Verso una revisione delle restrizioni eccessive
I ricercatori suggeriscono che questi dati potrebbero spingere a rivedere alcune restrizioni che limitano la partecipazione dei bambini alle attività fisiche estive, spesso giustificate dal timore eccessivo di colpi di calore o disidratazione. La chiave non è evitare l’esposizione all’attività fisica, ma gestirla in modo consapevole e guidato, con adeguato supporto all’idratazione.
Caldo-bambini: visite specialistiche utili in caso di attività sportiva frequente

In presenza di attività sportiva regolare, specie nei mesi estivi, è consigliabile sottoporre i bambini a controlli medici periodici per valutare la loro risposta fisiologica allo sforzo e al caldo. Una visita pediatrica mirata, eventualmente accompagnata da un esame di idoneità sportiva, può individuare eventuali fattori di rischio individuali e fornire indicazioni personalizzate sull’idratazione, l’alimentazione e la gestione del recupero. Un monitoraggio medico regolare è particolarmente indicato per chi partecipa a centri estivi sportivi, tornei o allenamenti in ambienti caldi, anche non agonistici.