Parliamo di tumori testa-collo. Ogni anno ad aprile si accendono i riflettori su un gruppo di tumori considerati rari, ma che possono avere un impatto enorme sulla vita quotidiana. In Italia, nel 2024, si stimano quasi 6.000 nuove diagnosi, pari al 3% di tutti i tumori maligni. Anche se la percentuale sembra modesta, la portata clinica e sociale di queste neoplasie è rilevante, soprattutto per le ripercussioni che possono avere su funzioni vitali come respirare, parlare e alimentarsi.
Queste patologie colpiscono aree delicate come faringe, laringe, cavità orale e ghiandole salivari, compromettendo in modo importante la qualità della vita di chi ne è affetto. A rilanciare l’attenzione su questo tema è l’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica (AIRO), impegnata nella promozione della consapevolezza e nella ricerca.
Parliamo di:
HPV: un nuovo volto del rischio
Fumo e alcol sono da sempre riconosciuti come fattori di rischio principali per lo sviluppo dei tumori testa-collo. Tuttavia, negli ultimi anni è emersa una nuova variabile importante: l’infezione da Papilloma Virus umano (HPV), in particolare il ceppo 16. Questa infezione è oggi considerata tra le cause più frequenti dei tumori orofaringei, in particolare quelli che colpiscono tonsille e base della lingua.
Secondo Liliana Belgioia, del consiglio direttivo AIRO, le neoplasie HPV-correlate presentano caratteristiche diverse rispetto a quelle HPV-negative. “Tendono a colpire pazienti più giovani, con un’età media attorno ai 50 anni, e hanno una prognosi più favorevole grazie a una maggiore risposta alle terapie oncologiche”, sottolinea l’esperta.
Radioterapia: una colonna portante della cura
Le opzioni di trattamento per i tumori testa-collo sono molteplici e spesso combinate: chirurgia, chemioterapia e radioterapia. La scelta della strategia più adatta dipende dalla localizzazione del tumore e dal suo stadio. Nei casi localmente avanzati, la radioterapia assume un ruolo fondamentale e curativo.
Studi recenti dimostrano che, nelle fasi iniziali o intermedie dei tumori dell’orofaringe, la radioterapia può offrire risultati sovrapponibili a quelli della chirurgia robotica, sia in termini di efficacia che di qualità di vita dopo il trattamento.
Verso trattamenti più leggeri e personalizzati nei tumori testa-collo

“Le forme HPV-correlate – aggiunge Marco Krengli, presidente AIRO – rispondono meglio alla radioterapia e alla chemioterapia. Per questo, la ricerca sta cercando di capire se è possibile ridurre l’intensità dei trattamenti, mantenendo comunque alti tassi di guarigione”. Questo approccio, noto come de-intensificazione terapeutica, ha come obiettivo quello di minimizzare gli effetti collaterali, offrendo ai pazienti una migliore esperienza di cura senza rinunciare all’efficacia clinica.
L’idea è quella di arrivare a una medicina sempre più su misura del paziente, adattando i percorsi terapeutici alle caratteristiche individuali della malattia. Una prospettiva che non solo migliora i risultati, ma riduce anche i disagi e le tossicità a lungo termine.
La sfida della consapevolezza
Nonostante i progressi nelle cure, i tumori testa-collo restano ancora poco conosciuti dal grande pubblico. La loro diagnosi arriva spesso in ritardo, quando i sintomi si fanno più evidenti e le terapie diventano più complesse. Per questo, la prevenzione, l’informazione e la diagnosi precoce restano strumenti fondamentali per contrastare queste malattie.
Aprile, con la sua campagna di sensibilizzazione, vuole proprio spingere le persone a non ignorare segnali come difficoltà nel deglutire, cambiamenti nella voce o gonfiori anomali al collo, e a rivolgersi al medico in caso di dubbi. Perché anche i tumori rari meritano attenzione e risposte concrete.
La diagnosi precoce fa la differenza
Individuare tempestivamente un tumore testa-collo può cambiare radicalmente il percorso terapeutico e la prognosi. Per questo è fondamentale non sottovalutare segnali persistenti come raucedine, difficoltà nel deglutire, dolori al cavo orale o presenza di noduli al collo.
Oltre alla visita otorinolaringoiatrica, esistono esami diagnostici specifici in grado di fornire un quadro chiaro e precoce della situazione clinica. Tra i più indicati:
- Laringoscopia o fibroscopia naso-faringea: esame endoscopico che permette di visualizzare direttamente le strutture interne del collo e della gola.
- TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) e RMN (Risonanza Magnetica Nucleare): utili per valutare l’estensione del tumore e l’eventuale coinvolgimento dei linfonodi.
- PET-TC: esame avanzato per individuare possibili metastasi o recidive.
- Biopsia mirata: fondamentale per l’analisi istologica e la conferma diagnostica.
- Test HPV-DNA: importante nei casi sospetti di tumori orofaringei, per rilevare la presenza del Papilloma Virus.
Investire nella diagnostica specializzata significa intervenire prima, con terapie più efficaci e meno invasive. La conoscenza e la prevenzione sono i primi strumenti per prendersi cura della propria salute.