Già a partire dai 2 anni, alcuni bambini iniziano a manifestare segni di ansia. Le paure più comuni in questa fascia di età includono il buio, i mostri e soprattutto il distacco dai genitori, che raggiunge il picco tra i 2 e i 3 anni.

Come evolvono le paure con la crescita

Con il passare degli anni, i timori si modificano. Tra i 4 e i 6 anni compaiono paure legate a fantasmi, ladri, estranei e a ciò che viene percepito come “diverso”. Dai 6 ai 9 anni, invece, i bambini iniziano a sviluppare ansia legata alla salute, come la paura di ammalarsi o di morire. Intorno ai 7 anni acquisiscono piena consapevolezza del concetto di morte come evento definitivo.

L’indagine per individuare i sintomi precoci

Per monitorare questo fenomeno, la Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps) ha avviato il progetto Calm (Children’s Anxiety Listening & Management). L’obiettivo è raccogliere dati epidemiologici su bambini dai 3 ai 9 anni per identificare tratti d’ansia precoci, valutarne la distribuzione geografica e le caratteristiche cliniche, così da orientare eventuali interventi mirati.

Il ruolo dei pediatri di famiglia

La Sipps ha invitato i pediatri di famiglia a compilare un questionario anonimo sui sintomi ansiosi rilevati nei bambini. L’anonimato serve a rendere più agevole e rapido il lavoro di raccolta dati e a favorire la partecipazione. L’analisi permetterà di capire se ci sono differenze significative tra Nord, Centro e Sud Italia nella distribuzione dell’ansia infantile.

Ansia e cambiamenti nella vita quotidiana

I bambini sono particolarmente sensibili ai cambiamenti e tendono a essere abitudinari. Eventi come il cambio di classe o l’ingresso in una nuova scuola possono essere vissuti in modo stressante, generando disturbi del sonno, risvegli notturni o rifiuto di andare a scuola.

Visite specialistiche e prevenzione in età pediatrica per individuare l'ansia infantile

Visite specialistiche e prevenzione in età pediatrica per individuare l'ansia infantile

La diagnosi precoce di ansia nei bambini richiede la collaborazione tra pediatri e specialisti in neuropsichiatria infantile. Visite specialistiche possono aiutare a distinguere tra paure fisiologiche e segnali di disturbi d’ansia veri e propri. In caso di sintomi ricorrenti o di forte impatto sulla vita quotidiana, è utile un percorso di valutazione più approfondito.

Supporto familiare e regole educative

La prevenzione passa anche dal contesto familiare. È importante che i genitori riconoscano e accolgano le paure dei bambini senza minimizzarle, fornendo rassicurazione e stabilità. Creare routine prevedibili, mantenere un clima emotivo sicuro e affrontare gradualmente le situazioni temute può aiutare i piccoli a sviluppare strategie di gestione dell’ansia.

Diagnostica

Obesi e Claustrofobici


Diagnostica

Nobiliore


Diagnostica

Tiburtina


Diagnostica

Nobiliore Donna


Alcol e tumori: ecco perché anche un bicchiere al giorno può essere pericoloso
Caffè e farmaci: come evitare interazioni dannose con una semplice strategia mattutina
Torna la campagna “Dalla parte della tua pelle” per la dermatite atopica
Vaccinazioni, cresce la fiducia ma resta bassa la percezione del rischio: i dati Censis sul rapporto degli italiani con i vaccini
Medici di famiglia, scontro tra Governo e Regioni sulla riforma
Battaglia tumori: nuove prospettive contro il cancro dallo studio del “DNA spazzatura”
Obesità, una minaccia globale per la salute: l’OMS chiede azioni tempestive
Giornata nazionale della salute della donna: non trascurare la salute neurologica
Menisco, quando intervenire: rimozione, conservazione o impianto?
Glicemia e melanoma: ecco come lo zucchero nel sangue può influenzare la risposta ai trattamenti
Torna in alto