In gran parte d’Europa, i costi delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) per pazienti affetti da Alzheimer e da altre gravi patologie neurodegenerative sono coperti quasi integralmente dal sistema pubblico. Francia, Germania e Spagna hanno modelli consolidati che garantiscono un sostegno diretto e strutturato, riducendo drasticamente l’impatto economico sulle famiglie.

In Italia, invece, la situazione è ben diversa: le famiglie sono spesso costrette a sostenere spese superiori a 2.500 euro al mese, con conseguenze pesanti soprattutto per quei nuclei che devono affrontare un’assistenza di lunga durata. Si tratta di un’anomalia che continua a generare disuguaglianze, nonostante la normativa e la giurisprudenza abbiano già riconosciuto diritti più ampi in materia.

Modelli europei a confronto

In Francia lo Stato copre tutte le spese sanitarie e una quota significativa di quelle assistenziali nelle strutture residenziali per anziani (EHPAD), lasciando agli ospiti solo i costi alberghieri. In Germania, invece, funziona un sistema assicurativo obbligatorio dedicato alla “long-term care”, che garantisce un rimborso sostanziale delle rette. La Spagna, attraverso il sistema SAAD, assicura un’assistenza residenziale gratuita o con compartecipazione minima in presenza di patologie gravi.

In Italia, al contrario, la copertura pubblica resta limitata e non uniforme sul territorio nazionale, costringendo le famiglie a sopportare un onere economico che in molti casi diventa insostenibile.

Il quadro giuridico italiano

Negli ultimi anni la giurisprudenza italiana ha fatto chiarezza sul tema. Diverse sentenze — fino alla Corte di Cassazione — hanno stabilito che le spese relative ai ricoveri in RSA con prevalente carattere sanitario devono essere coperte dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

La Cassazione (sentenza 26943/2024), il Consiglio di Stato (3074/2025), il Tribunale di Grosseto (152/2025) e la Corte d’Appello di Milano (1644/2025) hanno ribadito che, in caso di prestazioni sanitarie ad alta intensità, anche i costi di natura alberghiera devono essere inclusi nella copertura pubblica.

Nonostante questo orientamento chiaro, il sistema resta privo di una cornice legislativa definitiva. Il dibattito politico tra Governo e Regioni è ancora aperto e manca un quadro operativo uniforme che traduca queste pronunce in diritti esigibili da tutte le famiglie.

L’impatto economico e sociale dell'alzheimer sulle famiglie

L’impatto economico e sociale dell'alzheimer sulle famiglie

Oggi in Italia centinaia di migliaia di famiglie si trovano a dover affrontare da sole un costo che, di fatto, dovrebbe essere garantito dal SSN. La spesa mensile può superare di gran lunga la media del reddito familiare, generando un effetto devastante sul piano economico e psicologico.

Molti caregiver si trovano costretti a ridurre il proprio impegno lavorativo o ad attingere ai risparmi di una vita per poter garantire cure dignitose ai propri cari. In altri casi, la spesa per l’assistenza residenziale porta le famiglie a indebitarsi, con conseguenze drammatiche sulla stabilità finanziaria e sulla qualità della vita.

L’iniziativa Soluzione RSA

Per rispondere a questa criticità è nato Soluzione RSA, un servizio legale promosso da Consulcesi & Partners con l’obiettivo di tutelare le famiglie che sostengono o hanno sostenuto rette per pazienti con Alzheimer e altre gravi patologie neurodegenerative.

Attraverso questo strumento, le famiglie possono far valere i propri diritti e ottenere il rimborso delle somme versate. Non solo: la tutela è garantita anche in caso di decesso del familiare, permettendo agli eredi di recuperare le spese già sostenute.

Gli avvocati che seguono queste pratiche sottolineano un principio fondamentale: se la prestazione sanitaria è prevalente, l’intero costo della degenza deve essere a carico del SSN. Le prime azioni legali avviate hanno già prodotto i primi rimborsi, aprendo la strada a un percorso di giustizia e di riconoscimento dei diritti.

Prevenzione, diagnosi e visite specialistiche

Accanto al tema delle rette RSA, è indispensabile ricordare l’importanza della prevenzione e delle visite specialistiche nelle patologie neurodegenerative. L’Alzheimer e le demenze non possono essere fermati, ma una diagnosi precoce permette di rallentare il decorso e di pianificare al meglio i percorsi terapeutici e assistenziali.

Controlli neurologici periodici, valutazioni cognitive e test di memoria aiutano a individuare precocemente i segnali di declino cognitivo. In parallelo, programmi di screening e attività di supporto alle famiglie contribuiscono a gestire meglio la quotidianità e a ridurre il carico assistenziale.

Anche una corretta alimentazione, l’attività fisica regolare e la stimolazione cognitiva giocano un ruolo importante nella prevenzione secondaria, favorendo una migliore qualità della vita per i pazienti e per i caregiver.

Una questione di equità e diritti

Il tema delle rette RSA in Italia non riguarda solo l’aspetto economico, ma tocca direttamente il principio di equità e il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Se in Europa i sistemi pubblici garantiscono un sostegno concreto alle famiglie, nel nostro Paese persiste una situazione che scarica il peso economico su chi già affronta il dolore e la difficoltà di assistere un congiunto malato.

Intervenire con una riforma strutturale, che recepisca le indicazioni della giurisprudenza e uniformi i diritti su tutto il territorio nazionale, è oggi una priorità. Nel frattempo, strumenti come Soluzione RSA rappresentano un passo concreto per riportare giustizia e tutela a chi ne ha più bisogno.

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