Allarme fumo tra i giovani: i più recenti dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità disegnano un quadro allarmante. Il calo dei fumatori adulti si è arrestato, mentre tra gli adolescenti il consumo di prodotti a base di nicotina è in vertiginosa crescita. La diffusione di dispositivi come sigarette elettroniche, tabacco riscaldato e bustine di nicotina ha riportato in alto la curva del tabagismo, in particolare tra i giovanissimi, coinvolgendo ormai quasi il 40% degli studenti delle scuole superiori.
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Dispositivi elettronici e tabacco riscaldato cambiano lo scenario
La disponibilità di nuovi prodotti ha reso più facile e attrattivo l’accesso alla nicotina per i giovani. Non si tratta solo di sigarette tradizionali: sigarette elettroniche con e senza nicotina, dispositivi a tabacco riscaldato e nicopouches stanno conquistando una fetta crescente di adolescenti. Questo fenomeno, definito “policonsumo”, preoccupa perché moltiplica i rischi per la salute e rende più difficile il percorso di prevenzione.
Il boom tra gli studenti: numeri e fasce d’età
Il 7,5% dei ragazzi tra gli 11 e i 13 anni fa uso di almeno uno di questi prodotti. La percentuale sale drammaticamente al 37,4% nella fascia 14-17 anni. È quanto emerso da un’indagine nazionale condotta su un campione di oltre 8.000 studenti tra scuole medie e superiori. Si nota anche una differenza di genere: alle medie i consumatori sono per lo più ragazzi, mentre alle superiori sono le ragazze a fare più uso di questi prodotti.
Il policonsumo raddoppia: dati allarmanti nel 2025
Il fenomeno dell’uso combinato di diversi prodotti – sigarette tradizionali, elettroniche e dispositivi a tabacco riscaldato – è in netta espansione. Nel 2025 il policonsumo ha raggiunto il 45,5% tra gli studenti delle scuole medie e il 70,7% tra quelli delle superiori, con un raddoppio rispetto ai dati del 2022. Colpisce anche l’impennata nell’uso delle bustine di nicotina: le ha provate l’8,2% dei ragazzi tra i 14 e i 17 anni, contro il 3,8% dell’anno precedente.
Adulti stabili, ma aumenta l’uso di dispositivi alternativi
Tra gli adulti italiani (fascia 18-69 anni), il 24% è fumatore abituale. Il restante si divide tra ex fumatori (17%) e non fumatori (59%). Se il numero di fumatori tradizionali è rimasto pressoché invariato, si assiste però a una crescita dell’uso di sigarette elettroniche e tabacco riscaldato, anche tra chi in passato aveva smesso. Questo comportamento ibrido espone a nuove forme di rischio legate all’inalazione di sostanze nocive e alla dipendenza da nicotina, amplificando gli effetti dannosi del fumo tradizionale.
Il peso del fumo sul cancro al polmone e altre patologie
Secondo le stime più aggiornate, il fumo è responsabile di circa 9 tumori al polmone su 10. Nel 2024 in Italia si sono registrate 44.831 nuove diagnosi, e i numeri sono destinati a crescere. Il fumo rappresenta anche un fattore di rischio per tumori di gola, esofago, pancreas, colon, prostata, seno, ovaie, vescica e per alcune leucemie, oltre a malattie cardiovascolari e respiratorie croniche.
Il fumo colpisce sempre più le donne
Negli ultimi anni si è osservato un aumento preoccupante della mortalità per carcinoma polmonare tra le donne. Tra il 2007 e il 2019 si è registrato un eccesso di oltre 16.000 decessi femminili, con un tasso del 16% superiore rispetto alle attese. Questo incremento è direttamente legato all’aumento del consumo di sigarette e dispositivi a nicotina tra le donne, in particolare nelle fasce di età più giovani.
Diagnosi troppo tardive, sopravvivenza ridotta
Attualmente il 75-80% dei tumori polmonari viene diagnosticato in fase avanzata, con conseguente drastica riduzione delle possibilità di cura. Questo comporta un impatto molto elevato non solo per il singolo paziente ma anche per la collettività, in termini di costi per il sistema sanitario e perdita di produttività.
Visite specialistiche mirate e prevenzione primaria
Per contrastare la diffusione del tabagismo, soprattutto tra i giovani, è fondamentale potenziare l’accesso a visite specialistiche pneumologiche e oncologiche, con percorsi di screening mirati. I medici possono individuare precocemente danni polmonari legati al fumo e valutare l’eventuale presenza di lesioni sospette. In parallelo, è essenziale rafforzare i programmi educativi nelle scuole, promuovendo una cultura della prevenzione e informando i ragazzi sugli effetti reali del fumo.
I segnali d’allarme che richiedono una visita urgente includono tosse persistente, respiro corto, dolore toracico, raucedine e presenza di sangue nell’espettorato. In questi casi, rivolgersi al proprio medico curante o a uno specialista è fondamentale per una diagnosi tempestiva.
Allarme fumo: serve un nuovo approccio per proteggere i giovani

Le strategie di contrasto al tabagismo devono adattarsi all’evoluzione dei prodotti disponibili sul mercato. Non basta più parlare solo di sigarette: è necessario considerare l’intero spettro dei dispositivi a base di nicotina, affrontando il policonsumo con strumenti di prevenzione aggiornati e capaci di raggiungere i giovani con messaggi efficaci.
Solo con una sinergia tra famiglie, scuole, medici e istituzioni sarà possibile invertire la rotta e tutelare le nuove generazioni dalle conseguenze devastanti del tabacco in tutte le sue forme.