Integrare barrette proteiche arricchite con collagene modificato nella dieta può portare a una perdita di peso doppia rispetto a un'alimentazione sana priva di supporti specifici. A suggerirlo è uno studio clinico spagnolo, che ha osservato anche miglioramenti nella pressione arteriosa, nella salute epatica e nella composizione corporea. I risultati sono stati presentati al Congresso europeo sull'obesità (ECO 2025) e pubblicati sulla rivista Nutrients.
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Lo studio clinico: dieta mediterranea con o senza collagene
Lo studio ha coinvolto 64 adulti tra 20 e 65 anni con sovrappeso o obesità, tutti sottoposti a un piano alimentare basato sulla dieta mediterranea. A metà dei partecipanti è stata somministrata una barretta proteica al collagene (10 g) prima di pranzo e cena, da assumere con un bicchiere d'acqua. Dopo 12 settimane, il gruppo trattato ha registrato una perdita media di 3 kg, contro 1,5 kg del gruppo di controllo, nonostante l'apporto calorico fosse uguale.
Pressione arteriosa e girovita sotto controllo con le barrette proteiche al collagene: sarà vero?

Nel gruppo collagene, la pressione arteriosa sistolica è diminuita in media di 8 mmHg, mentre nel gruppo di controllo è aumentata leggermente (+0,4 mmHg). Anche la circonferenza della vita si è ridotta maggiormente (2,8 cm contro 2,5 cm), così come l’indice di massa corporea e l’indice di steatosi epatica, indicatore chiave della salute del fegato.
Aumento della massa magra e miglior composizione corporea
I dati indicano che la massa magra (tessuto non adiposo, muscolare incluso) è aumentata nel gruppo collagene, suggerendo che la perdita di peso non ha compromesso la componente muscolare. Nel gruppo di controllo, invece, la massa magra è rimasta invariata. Questo risultato rafforza l’ipotesi di un effetto positivo del collagene sulla composizione corporea.
Sazietà aumentata e fame sotto controllo
Secondo i questionari compilati dai partecipanti, il gruppo che ha assunto il collagene ha sperimentato meno fame e maggiore sazietà. Gli esami hanno confermato livelli più alti di leptina, ormone che segnala al cervello il senso di sazietà. Negli studi sugli animali, è stata osservata anche una riduzione della grelina, l’ormone che stimola l’appetito.
Meccanismo d’azione: il collagene che si espande nello stomaco
Il collagene utilizzato è stato trattato per assorbire acqua e aumentare di volume fino a 20 volte, creando un effetto di espansione gastrica. Questo meccanismo meccanico e naturale contribuisce al senso di pienezza, riducendo l’assunzione spontanea di cibo. Inoltre, si ipotizza un effetto sul microbiota intestinale, che i ricercatori stanno approfondendo in un nuovo studio.
Nessun effetto collaterale, alta accettabilità
Il prodotto si è rivelato ben tollerato: nessun partecipante ha riportato effetti collaterali. Le barrette, al gusto cioccolato, hanno ottenuto un punteggio medio di 8,8 su 10 per il gradimento. Il collagene ha mostrato bassa digeribilità, prolungando il senso di sazietà e rallentando la digestione, altro potenziale vantaggio nella regolazione dell’appetito.
Un alleato nutrizionale accessibile e conosciuto
Il collagene è una proteina familiare al pubblico, facilmente reperibile, economica e sicura. I ricercatori la considerano una possibile integrazione utile nella gestione clinica dell’obesità, grazie alla sua capacità saziante, al potenziale effetto metabolico favorevole e alla sicurezza d’uso nel lungo termine.
Visite specialistiche e prevenzione: la priorità rimane rivolgersi a un medico specialista in nutrizione
Chi soffre di sovrappeso o obesità dovrebbe consultare uno specialista in nutrizione clinica o un endocrinologo per impostare una strategia mirata. È fondamentale valutare pressione arteriosa, indice di massa corporea, circonferenza vita e funzione epatica. In presenza di fame persistente, aumento di peso inspiegabile o difficoltà a controllare l’appetito, l’integrazione con composti come il collagene può essere considerata, sempre sotto controllo medico. La diagnosi precoce di condizioni correlate come ipertensione, sindrome metabolica o fegato grasso permette interventi più efficaci e duraturi.